«Ci appelliamo ai Parlamentari, alle forze politiche, al Governo perché si proceda all’abrogazione della norma introdotta nel decreto Fiscale che prevede dal 1° gennaio prossimo l’obbligo di apertura della partita IVA per gli enti non profit che non svolgono attività commerciale. Una norma ingiusta e irragionevole che introduce costi, oneri organizzativi e ulteriore burocrazia per migliaia di piccole e piccolissime associazioni che costituiscono l’infrastruttura sociale delle nostre comunità, presenti anche nelle aree più marginali del Paese, che tengono aperti circoli sociali, doposcuola, attività sportive, centri di aggregazione». Così la Portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore Vanessa Pallucchi nelle ore in cui in Parlamento si sta discutendo dei provvedimenti da assumere nella legge di Bilancio.
Questa norma mette a rischio la sopravvivenza di chi è stato duramente provato dagli effetti della crisi ma che in questi anni è sempre stato in prima linea per aiutare gli altri, le persone più fragili e più bisognose. È l’Italia del volontariato, oltre 5 milioni di uomini e donne attivi a sostegno della collettività che più volte anche il presidente Mattarella ha indicato come motore strategico della coesione sociale del Paese.
«Esattamente un anno fa ci era stato assicurato un tavolo di confronto con il Governo» prosegue la Portavoce «per affrontare e risolvere questa problematica: non è stato mai attivato. Siamo disponibili a individuare insieme le soluzioni che possano evitare gli effetti di questa nuova norma anche attraverso un confronto con l’Europa che salvaguardi le peculiarità straordinarie del Terzo settore in Italia, ne riconosca il principio solidaristico e ne rispetti il valore costituzionale ribadito anche dalla sentenza della Corte Costituzionale 131 del 2020»
«Le associazioni sono ancora fortemente impegnate e responsabilizzate nel costruire risposte alla crisi pandemica e sociale nella quale si trovano i nostri territori. Gravarle di ulteriori oneri fiscali ci sembra del tutto irragionevole», conclude Vanessa Pallucchi.
Fonte: Vita.it