Giornata del dono, "più benessere e lavoro nelle società che dona"

Nella Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari a Montecitorio istituzioni e associazioni hanno celebrato la giornata del dono. In tutta Italia sono state coinvolte 50 mila persone con più di 100 eventi. Premiate le scuole che hanno gareggiato per il video-contest sul dono.
ROMA – A Montecitorio si è celebrata questa mattina la giornata nazionale del dono: 200 studenti, decine di associazioni e esponenti delle istituzioni si sono riuniti per riflettere sull’importanza del donazione e del volontariato. “Questo non è il giorno dei buoni, degli ingenui fuori dalla storia o della carità che dà ma che si aspetta in cambio qualcosa”, ha affermato Edoardo Patriarca, presidente dell’Istituto Italiano Donazione, promotore in tutta Italia oltre cento eventi. Per due settimane più di 50.000 persone hanno partecipato all’iniziative promosse. Sono state cinquanta le scuole hanno gareggiato per il video-contest, più di cento i Comuni, settanta le associazioni e quattordici le imprese che hanno dedicato un’iniziativa al giorno del dono.
“Dobbiamo restituire il valore del dono alla vita pubblica. La fratellanza e gratuità fanno parte da sempre della nostra Repubblica. Molte azioni che compiamo le facciamo semplicemente perché sono giuste e buone. Ma noi sappiamo che donare ha effetti positivi anche per le aziende che diventano più competitive sul mercato. Competizione significa fare le cose insieme, coinvolgere la comunità. Dal 23 settembre al 7 ottobre abbiamo promosso il primo giro dell’Italia che dona, dove abbiamo raccontato le storie di chi si rimbocca le maniche, non si lamenta ma si impegna e combatte la crisi”.
All’iniziativa ha partecipato anche Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. “Si pensa spesso che le persone facciano le cose in base all’utilità. Ma questa relazione tra prezzo e valore non è sempre vera. Molto spesso agiamo semplicemente in modo gratuito, perché ci va di farlo, perché ci rende felice. Con l’istituzione della giornata del dono il Parlamento ha riconosciuto questo valore”. Il ministro ha poi sottolineato come le istituzioni devono favorire e non ostacolare la logica del dono. “Il pubblico e i cittadini devono dialogare tra di loro. Dobbiamo accettare l’idea che ‘pubblico’ è tutto ciò che si fa insieme. Non bisogna aspettare lo Stato per donare”.
Fare del bene produce un circolo virtuoso: “In una società che dona e dove ci si aiuta, si produce di più e ci sono maggiori opportunità di lavoro. In Italia ci sono tanti volontari ma ci sono anche tante persone che lavorano nelle associazioni. Per questo è importante avere una giornata in cui ci si ferma a riflettere sull’importanza del dono”.
Il ministro ha poi raccontato cosa significa donare: “Molti anni fa mi hanno affidato degli esuli cileni scappati e arrivati in Italia senza avere nulla, neanche una valigia. Avevano bisogno di tutto: vestiti, una casa, un lavoro. Abbiamo raccontato la loro storia alla stampa locale e una signora ha voluto donare i suoi mobili della camera da letto. Erano un pezzo della sua vita ma ha voluto darli ad una altra famiglia. Il dono è il saper dire ‘rinuncio a questo bene ma lo faccio perché so che porterà felicità agli altri’.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto mandare un messaggio di vicinanza a tutte le associazioni e all’Istituto Italiano Donazioni: “Il dono è un atto che arricchisce ogni società, non sottrae ma ci restituisce tanto. È una forza che costruisce amicizia, fiducia, condivisione e fraternità. Dopo il terremoto che ha colpito il centro Italia, gli Italiani hanno donato tanto.  Dobbiamo rinforzare questa propensione dei cittadini. La crisi e le nostre paure non devono spingerci all’individualismo. Voglio portare il mio saluto a chi dona e a chi riceve”.
Fonte Redattore Sociale

Stampa o condividi