Giornata servizio civile, “giusto riconoscimento ai giovani che si mettono a disposizione della collettività”

Si celebra oggi la prima “Giornata nazionale del servizio civile universale”, indetta con direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri dell’11 dicembre scorso. Spadafora: “Passaggio storico. Le ragazze e i ragazzi del servizio civile sono una risorsa insostituibile. Abbiamo visto nella pratica quanto il nostro Paese abbia realmente bisogno di loro”.

Si celebra oggi la prima “Giornata nazionale del servizio civile universale”, indetta con direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri dell’11 dicembre scorso, su proposta del Ministro per le politiche giovanili e lo sport con delega proprio al Servizio civile universale (Scu), on. Vicenzo Spadafora, “al fine di attribuire un adeguato riconoscimento al meritevole impegno e dedizione di tutti i giovani che partecipano all’attuazione del Servizio Civile Universale, anche con riferimento al ruolo svolto per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile enunciati nell’Agenda 2030 dalle Nazioni Unite”.

“L’istituzione della Giornata Nazionale del Scu – dichiara il Ministro Spadafora –  rappresenta un passaggio storico e davvero molto importante. Il giusto riconoscimento a tanti giovani volontari del nostro Paese che quotidianamente mettono a disposizione della collettività il loro impegno, l’altruismo e la generosità, anche in momenti di assoluta emergenza come quest’anno. Le ragazze e i ragazzi del servizio civile sono una risorsa insostituibile e hanno dimostrato un grande coraggio insieme agli Enti coinvolti nella eccezionale gestione della pandemia causata dal Covid. Abbiamo visto nella pratica quanto sia utile e necessario il loro supporto e quanto il nostro Paese abbia realmente bisogno di loro. Stiamo lavorando per rendere sempre più universale il servizio civile, anche grazie allo stanziamento di 200 milioni di euro in più per il 2021 e il 2022”.

La data scelta per questa celebrazione è la stessa della promulgazione 48 anni fa della legge n. 772 del 1972, che – pur tra molti distinguo ed ostacoli – concesse per la prima volta ai giovani uomini italiani la possibilità di obiettare per motivi di coscienza al servizio militare obbligatorio. Una legge importante, esito di un lunghissimo impegno culturale e politico proprio per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza in Italia, avviato nel secondo dopoguerra dal Movimento Nonviolento di Aldo Capitini e Pietro Pinna (primo obiettore di coscienza in età repubblicana nel 1948) e proseguito negli anni, tra gli altri, da figure importanti come quelle di don Lorenzo Milani, Giorgio La Pira, padre Ernesto Balducci, Giovanni Marcora (primo firmatario della proposta di legge del 1972) e Marco Pannella. Da quella legge nascerà anche l’esperienza del servizio civile obbligatorio degli obiettori di coscienza (quasi 1 milione in quarant’anni), che poi passando dalla riforma della legge nel 1998 e dalla sospensione della leva militare obbligatoria nel 2000, diventerà volontario ed aperto anche alle giovani donne nel 2001 e successivamente “universale” con la legge n. 106 del 2016.

“Proprio in questa data, il 15 dicembre – aggiunge in una nota il Dipartimento per le Politiche giovanili e il SCU -, d’ora in poi si celebrerà e riconoscerà il servizio civile, ossia l’impegno e la dedizione di tutti i giovani che hanno deciso di dedicare un periodo della loro vita al servizio degli altri. Sono oltre 533 mila gli operatori volontari che dal 2001 hanno scelto il servizio civile, 8 mila dei quali impegnati all’estero, ed è a loro che vogliamo dedicare questa giornata”.

Negli anni già molti enti di servizio civile, a partire da quelli della CNESC (Conferenza nazionale enti di servizio civile) avevano celebrato questa ricorrenza con iniziative ed appuntamenti dedicati al tema dell’obiezione di coscienza alle armi e ai valori costituzionali del servizio civile, a partire da quello della pace (art. 11) e della difesa non armata e nonviolenta della Patria (art. 52). Nel 2017 anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva voluto ricordarla, esprimendo “incoraggiamento a tutti i giovani che stanno svolgendo la loro attività (di servizio civile) – e a quanti si apprestano a farlo – all’interno dei progetti messi in campo, siano di integrazione sociale, di assistenza ai più deboli, di tutela dell’ambiente, di promozione culturale, di educazione alla pace”.

Il 15 dicembre, spiega da ultimo il Dipartimento, “è e sarà un momento di festa anche per tutti gli Enti del servizio civile, che con costante passione e professionalità realizzano i progetti in cui operano i giovani, e per le istituzioni tutte – Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale, Regioni, Province Autonome, Comuni – che hanno permesso al ‘sistema’, anche in tempi di una straordinaria situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo, di esserci e di portare il proprio fattivo contributo. In tale giornata di ogni anno, pertanto, il Dipartimento, anche in coordinamento con altre Amministrazioni pubbliche e con gli enti di servizio civile, organizzerà alcune iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e i giovani in particolare, in un’ottica di promozione e diffusione dei valori del servizio civile, attraverso attività di informazione e comunicazione integrata sul ruolo e sulle finalità del sistema”. (FSp)

fonte Redattore Sociale

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