Google for non profit: servizi gratis per raccogliere fondi e cercare volontari

Dopo Usa, Canada, Francia e Regno Unito, arriva in Italia il sistema che raccoglie gli strumenti Google mettendoli gratuitamente a disposizione delle associazioni. Obiettivo, migliorare gli aspetti operativi interni e fare attività di marketing online.

BOLOGNA – Una ricerca della società americana Millward Brown, leader globale negli studi su pubblicità e comunicazione, ha rivelato come le fonti informative di chi fa donazioni passano sempre più spesso dal web: un po’ per documentarsi, un po’ per verificare l’impatto e la realizzazione dei progetti sostenuti o che si vorrebbe sostenere. “Così, Google ha deciso di fare la propria parte, mettendo a disposizione gratuitamente del non profit i propri asset, le nostre tecnologie, per aiutare le associazioni a restare focalizzate sui loro progetti e a utilizzare gli strumenti oggi disponibili per interagire al meglio con volontari e sostenitori”, spiega Claudio Monteverde di Google Italia. Così, oggi sbarca in Italia Google per il non profit (presente dal 2011 in Usa, Canada, Francia e Regno Unito), un sistema che raccoglie una serie di strumenti e di servizi per aiutare le associazioni essenzialmente su due fronti: da un lato permettendo loro di migliorare gli aspetti operativi interni (produttività, comunicazione), dall’altro di fare di attività marketing online per fundraising o ricerca volontari.

Realizzato in collaborazione con TechSoup Italia, un programma internazionale di donazione di tecnologia per il terzo settore, Google per il non profit permetterà da oggi alle organizzazioni senza scopo di lucro italiane, in possesso dei requisiti di idoneità, di accedere gratuitamente a una serie di tecnologie Google. In primis, potranno beneficiare di Google Ad Grants, ovvero di apparire – gratis – in quei suggerimenti che, dopo la query, appaiono in alto e sulla destra dello schermo: “È possibile creare campagne di comunicazioni online con Google AdWords fino a un valore pari a 10 mila dollari di disponibilità mensile, per promuovere il proprio sito”. Poi ci sono le app: da Gmail a Google Drive passando per Google Calendar, per ridurre gli investimenti necessari in tecnologia appoggiandosi sull’infrastruttura Google: “Se per i singoli utenti queste app sono gratis da sempre, per le società o le aziende, ovviamente no: per esempio, le associazioni non profit potranno avere il proprio dominio personale senza spendere nulla”. Infine, c’è Youtube per il non profit, per creare campagne in grado di attirare l’attenzione di donatori e sostenitori: “Suggeriamo anche alcuni casi da prendere da esempio, come il video che realizzò Save the Children. Sono già moltissime le organizzazioni che nel mondo stanno già utilizzando questo programma per reclutare nuovi volontari, raccogliere fondi e dare visibilità al proprio lavoro. L’Unicef, per esempio, attraverso Google Ad Grants ha aumentato del 100 per cento il traffico verso il proprio sito web e verso il negozio online”.

Anche in Italia alcune realtà stanno già sperimentando questi strumenti: fino a ieri a pagamento, da oggi gratuitamente: “Per noi la tecnologia Google ha rappresentato un grande passo avanti – spiega Fabiana Amelini, responsabile relazioni esterne del Moige –. La possibilità di condividere documenti e lavorare simultaneamente agevola i processi interni e di collaborazione esterna, accorciando le distanze e ottimizzando tempi e risorse”. “Negli ultimi anni, la raccolta fondi generata a partire da questi canali è cresciuta notevolmente – afferma Lorenzo Catapano, Head of digital media di Save the Children –. A oggi i prodotti messi a disposizione da Google ci permettono di offrire modalità di supporto all’organizzazione semplici e immediate e di comunicare in maniera sempre più diretta e coinvolgente con i nostri sostenitori”. Soddisfatto anche Daniele Domenico Vasapollo, CRM & Fundraising specialist di Telefono Azzurro, che utilizza gli strumenti messi a disposizione da Google for non profit per raggiungere “chi ha bisogno di un aiuto concreto e cerca sul web una risposta, diffondere la propria mission e reclutare nuovi volontari rispondendo all’interesse di tanti giovani mossi dal desiderio di mettersi al servizio”. (Ambra Notari)

Fonte: www.redattoresociale.it

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