Per la prima volta un commissario ad hoc per l’immigrazione e uno con delega anche alla parità di genere. Queste le principali novità per quanto riguarda le politiche sociali della nuova Commissione targata Jean-Claude Juncker, presentata a Bruxelles.
BRUXELLES – Per la prima volta un commissario ad hoc per l’immigrazione e uno con delega anche alla parità di genere. Queste le principali novità per quanto riguarda le politiche sociali della nuova Commissione targata Jean-Claude Juncker, presentata oggi a Bruxelles. Un esecutivo molto politico (il più politico degli ultimi decenni) e molto economico, con 5 ex primi ministri, 4 vicepremier, 19 ex ministri, 7 commissari confermati e 8 ex deputati al Parlamento europeo. Nove dei ventotto membri designati della Commissione saranno donne, la stessa percentuale del team di Barroso. Per la prima volta previste le figure di sette vicepresidenti, di cui tre donne, inclusa l’italiana Federica Mogherini, che sostituirà la Ashton a capo della politica estera Ue.
Tra gli altri, il greco Dimitris Avramopoulos (del partito popolare, ed ex ministro della difesa di Atene) avrà il portafoglio per la migrazione e gli affari interni (sostituirà la svedese Cecilia Malmstrom, nominata commissario per il Commercio). Alla giustizia e alla parità di genere (quest’ultima anche una novità come portafoglio), la ceca Vera Jourova, che riprenderà parte del mandato che Barroso aveva affidato alla Malmstrom.
Molto di più sugli intenti dei nuovi commissari designati se ne saprà nelle prossime settimane, quando si dovranno sottoporre alle audizioni del Parlamento Europeo a Strasburgo. Se l’intera équipe di Juncker riceverà l’approvazione da parte degli eurodeputati, la Commissione entrerà ufficialmente in carica a inizio novembre. (Maurizio Molinari)
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