Il 16 maggio a Crotone la XVIII lezione del Corso di Archeologia e Storia del GAK

Il Gruppo Archeologico Krotoniate (GAK) rende noto che giovedì prossimo 16 maggio 2024, dalle ore 17,00 alle ore 19,00, presso la Sala Margherita nel centro storico di Crotone, con il patrocinio del Comune di Crotone e nell’ambito delle iniziative di collaborazione già in atto, avrà luogo la XVIII lezione del Corso di Archeologia e Storia organizzato per l’anno 2024.

L’archeologo Roberto Spadea, già direttore dell’Ufficio Scavi di Crotone e che ha diretto diversi importanti scavi ed autore di numerose pubblicazioni e studi, relazionerà sul tema:

“Uomini, traffici e mercati nella polis Kroton, tra VI e V secolo a.C.”.

La sua relazione condurrà i partecipanti in un affascinante viaggio nel passato per esplorare le dinamiche sociali, culturali ed economiche che hanno caratterizzato l’antica Kroton durante questo periodo cruciale della sua storia.

La presentazione di Spadea guiderà attraverso eventi e sviluppi chiave del VI secolo a.C., tra cui la celebre battaglia della Sagra e l’influenza del filosofo Pitagora, offrendoci uno sguardo approfondito sulla vita quotidiana, sul commercio e sull’arte nella nostra città antica.

Il VI secolo a.C. a Crotone è segnato da alcune date relative ad avvenimenti assai significativi perché essi sono stati alla base di differenti sviluppi nel contesto sociale e culturale della città.

Fra questi di grande rilievo è la battaglia della Sagra, avvenuta intorno alla metà del secolo, che segna la sconfitta della polis nel confronto con Locri, dopo la quale le fonti illustrano un quadro di mollezza al pari di quello di Sibari, con la quale Crotone aveva ancora rapporti.

La seconda metà del secolo, e meglio l’ultimo trentennio, vede l’arrivo nella città di Pitagora da Samo, che opera una vera e propria “rivoluzione culturale” nella società crotoniate.

Tuttavia, nonostante la mollezza dei costumi, la città “ben disegnata” si rivela prospera e ciò è sottolineato dai consumi per soddisfare i quali occorrono produzioni e realizzazioni di una svariata gamma di oggetti, fra i quali la terracotta, la coroplastica, la ceramica e i metalli.

La lavorazione del bronzo distingue inoltre una classe di artisti ed artigiani rivolti anche al non lontano santuario di Hera Lacinia a Capo Colonna.

La città, che ha nel porto la base del suo benessere, è bene inserita in circuiti commerciali che si espandono alla madre patria con Corinto e, oltre, alle isole dell’Egeo e al vicino Oriente.

Fonte: wesud

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