Il 9 settembre a Villa Margherita tutti "Liberi di volare"

conf stampa festa2017

“Liberi di Volare” non è solo lo slogan scelto dalle associazioni per dare una definizione alla IV edizione della Festa del Volontariato a Catanzaro, ma è l’augurio a “librarsi in volo” verso mete alte, com’è nelle corde del volontariato, e che la stessa legge di riforma del Terzo Settore riconosce.

Alla conferenza stampa di presentazione della festa, a Palazzo De Nobili, alla presenza di diverse associazioni, il concetto da più parti ribadito – dal presidente del CSV di Catanzaro, Luigi Cuomo, in primis, e, nel dettaglio, dalla referente dell’area promozione Giulia Menniti – è stato chiaro: il volontariato è una componente essenziale della comunità, e la festa è lo strumento attraverso il quale stimola la partecipazione e produce cultura.
Lo stesso programma, del resto – su impulso del CSV che si è affidato all’abilità del formatore Jacopo Brian Gazzola – è frutto di nove mesi di lavoro in cui le associazioni si sono confrontate, si sono suddivise in gruppi ed hanno perseguito una metodologia quasi “scientifica” che le ha viste responsabili in prima persona. E dopo il plauso che l’assessore comunale alle Politiche Sociali, Lea Concolino, ha rivolto all’iniziativa, specificando come la sinergia tra il mondo del volontariato e quello istituzionale sia l’unica strada percorribile per la crescita sociale del territorio, il programma del 9 settembre in Villa Margherita è stato illustrato nei vari momenti, che vedrà la partecipazione attiva delle famiglie, chiamate ad impegnarsi già dalle ore 10 nella costruzione degli aquiloni che verranno fatti volare, e di chiunque vorrà aderire alle varie iniziative che le associazioni proporranno all’interno dei loro stand per tutta la giornata.
In scaletta, al pomeriggio, c’è anche la presentazione di due libri ad impatto sociale, “A spasso con il lupo” di Luana Maurotti e “La farfalla dalle ali legate” di Palma La Bella, a dimostrazione del fatto che il volontariato ha al suo interno una forza propulsiva volta al cambiamento in termini culturali, e infine la “cena di gala” con le istituzioni, finalizzata ad intessere rapporti nuovi di conoscenza e collaborazione nell’interesse dell’intera comunità.

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