Il "Catanzaro Jazz Fest XIX" della cooperativa Atlantide è dedicato a 4 innovatori e artisti

Il Catanzaro Jazz Fest intende celebrare la Festa della Musica e le tante novità di quest’edizione, a partire dalla nuova location nella storica Villa Margherita, muovendosi tra innovazione e memoria. L’edizione numero XIX, da una parte sarà dedicata alla sperimentazione musicale e vocale e alle contaminazioni tra improvvisazione ed elettronica – il duo Savoldelli&Zeni (voce, violino ed elettronica) oltre al concerto inaugurale del 19/6, il giorno seguente terrà un Seminario alle ore 17 – dall’altra vuole celebrare il ricordo di alcune figure significative nella storia della musica, dell’arte e della promozione culturale, che hanno saputo innovare partendo dall’identità e dalla memoria.
In particolare, nel 40° anniversario della morte, avvenuta prematuramente il 13 giugno 1979, il CJF vuole ricordare Demetrio Stratos (pseudonimo di Efstràtios Demetrìou) grande vocalist e sperimentatore greco, nato ad Alessandria d’Egitto e naturalizzato italiano, la cui estensione vocale e capacità di produrre suoni disarmonici e simultanei è rimasta oggetto di studio oltre che di culto. Nel 1972 col batterista Giulio Capiozzo fonda gli Area, con l’intento di coagulare jazz, pop, musica mediterranea e contemporanea elettronica, nel tentativo di esprimersi in un contesto musicale senza confini, proprio come il Catanzaro Jazz Fest vuole essere. Definirlo cantante è riduttivo, come pochi ha usato la voce come strumento raggiungendo risultati al limite delle capacità umane, coniugando all’attività musicale un’incessante ricerca etnomusicologica sui popoli asiatici oltre che afroamericani e sul valore rituale della musica. Negli Area militava il bassista Ares Tavolazzi, ospite della seconda serata del CJF col suo trio, colonna ritmica di questa ed altre formazioni che hanno fatto la storia della musica italiana e internazionale.
Il festival vuole poi rendere omaggio, consegnando tre targhe ricordo, a tre persone che hanno significato molto per la manifestazione e per quanti le hanno conosciute:
L’artista catanzarese Saverio Rotundo, grande amico della cooperativa Atlantide e maestro dell’arte del riciclo e, come amava dire, dell’abbandono. L’ultimo dei surrealisti, lo abbiamo definito, fin da quando gli dedicammo lo speciale InformAtlantide nel 1995, un artista di strada che ha supportato la sua ricerca con un assiduo studio all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, dove ha frequentato e sostenuto esami in tutte le specializzazioni. Istituto che proprio in questi giorni sta effettuando il trasferimento nella sede dell’ex Educandato prospiciente la Villa Margherita.
Il chitarrista catanzarese Pietro Aldieri, artista sensibile, riservato e amato da tutti, scomparso quest’anno lasciando un grande sgomento per la sua prematura mancanza. Nel 2013 è stato protagonista della XVI edizione del CJF, nel quartetto di Peppe Fonte che presentava in anteprima il suo progetto “La città di Eolo” e per questo vogliamo ricordarlo con particolare affetto in quanto valido musicista e parte della storia del festival.
Il compianto sen. Sisinio Zito, fondatore e anima della storica rassegna internazionale Roccella Jazz e, da sindaco, della rinascita dell’omonimo paese, un “padre” del Catanzaro Jazz Fest, riferimento di tanti appassionati di jazz, calabresi e non solo. Una località che nel tempo è diventata un’eccellenza nella nostra regione, scelta come residenza dall’artista che chiuderà quest’edizione nel giorno della Festa della Musica, il 21/6: il pianista friulano Claudio Cojaniz, emigrato “al contrario”, a testimonianza di come le iniziative culturali stabili e visionarie possono innescare cambiamenti significativi nella qualità della vita dei cittadini e, di conseguenza, nell’accoglienza di visitatori e turisti.

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