Reddito e pensioni di cittadinanza dovrebbero raggiungere in totale quasi 5 milioni di persone. Circa 1,7 milioni di famiglie, tra cui anche 250mila nuclei con disabili. Questa è la platea della misura sostenuta e voluta dal Movimento Cinque Stelle e approvata dal Consiglio dei Ministri il 17 gennaio. Ai beneficiari verranno distribuiti circa 7 miliardi di euro nei nove mesi di applicazione del 2019 (da aprile a dicembre). “A febbraio sarà pronto il sito internet che informa i cittadini di quale documentazione sia necessaria, a marzo il sito è pronto per ricevere le domande, quindi aprile è il mese in cui eroghiamo il reddito di cittadinanza sulle card elettroniche, delle normalissime postepay”, ha spiegato il ministro del Lavoro Luigi Di Maio (COSA PREVEDE IL DECRETONE SU REDDITO E PENSIONI).
I requisiti per riceverlo
Cittadini italiani o europei ed extracomunitari in regola e con permesso di lungo soggiorno potranno richiedere di ottenere il beneficio, a patto che siano residenti in Italia da almeno 10 anni. Il sussidio andrà al nucleo familiare oppure al single, a seconda di alcuni requisiti economici. Sarà infatti necessario possedere un Isee massimo di 9.360 euro e un reddito familiare inferiore alla soglia di 6.000 euro annui (per un single, ma alzato a 9.360 euro se in affitto) incrementata secondo una scala di equivalenza per le famiglie (0,4 per ogni componente maggiorenne e 0,2 per ogni minore con un massimo di 2,1, quindi 12.600 euro). Sale a 20.000 euro se c’è un disabile. Il patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, non dovrà superare i 30.000 euro l’anno. Il “patrimonio mobiliare” (cioè conti in banca, libretti di deposito o titoli) non deve essere superiore a 6.000 euro accresciuto di 2.000 euro per ogni componente della famiglia (fino a un massimo di 10.000), aumentato di ulteriori 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo. A questi massimali si aggiungono poi 5.000 euro per ogni componente della famiglia con disabilità. I nuclei familiari con persone con disabilità che beneficeranno di “un’integrazione” dovrebbero essere 255.000.
L’importo del beneficio
È previsto che il sussidio arrivi a un massimo di 780 euro mensili: di questi, il reddito massimo è di 500 euro a nucleo (6.000 all’anno), più eventuali 280 euro per chi vive in affitto o 150 per chi paga un mutuo. Il beneficio, in ogni caso, è un’integrazione al reddito, quindi se si dispone già di un importo, si riceverà un assegno pari alla differenza (300 euro nel caso di un single con reddito di 200, ad esempio). Per le famiglie l’importo può aumentare in base al numero dei componenti: una famiglia composta da due adulti e tre figli (due minorenni) riceverà, ad esempio, 1.300 euro. La pensione di cittadinanza, invece, è destinata ai nuclei composti esclusivamente da una o più persone con più di 65 anni e un reddito familiare inferiore a 7.560 euro annui. Sarà pari, nel massimo, a 780 euro se il pensionato vive da solo e fino a 1032 euro per un nucleo familiare.
Le offerte lavorative
I beneficiari maggiorenni del reddito dovranno sottoscrivere un patto per il lavoro o un patto per la formazione (le cosiddette “norme anti divano”) aderendo a un percorso personalizzato di inserimento lavorativo e inclusione sociale che prevede attività al servizio della comunità, completamento degli studi e reinserimento professionale. Si riceveranno tre offerte di lavoro durante la fruizione del sostegno: nei primi sei mesi, sarà considerata “congrua” un’offerta entro 100 chilometri dalla residenza, tra il sesto e il 12esimo mese entro 250 km ed oltre il 18esimo mese (quindi dopo il rinnovo del reddito) ovunque in Italia, a meno che in famiglia non ci siano minori né disabili. In quest’ultimo caso si continuerà a ricevere il beneficio per tre mesi.
Come richiedere il reddito
Per richiedere il reddito sarà possibile accedere ad un sito internet apposito “pronto dal prossimo marzo”, senza necessariamente doversi recare agli sportelli postali o ai Caf. “Dopodiché l’Inps verificherà e il reddito sarà erogato con una normalissima carta elettronica di Poste italiane. Dopo l’accesso al programma, entro 30 giorni, si sarà contattati dai soggetti attuatori”, ha fatto sapere il ministro Di Maio.
Il reddito per le imprese
Le aziende che assumono un beneficiario a tempo pieno e indeterminato, senza licenziarlo senza giusta causa o giustificato motivo per 2 anni, riceveranno l’importo percepito dal neo-assunto per i mesi rimanenti fino alla fine del ciclo di 18 mesi (o comunque per un minimo di cinque mesi). Per donne e disoccupati da lungo tempo all’impresa viene corrisposta una mensilità extra. Le aziende percepiscono invece metà dell’importo (sempre fino a fine ciclo) nel caso in cui il beneficiario usufruisca di un corso di formazione per l’impiego o dell’ausilio delle agenzie per il lavoro (a cui andrà il restante 50%). Le agevolazioni sono concesse a patto che l’impresa aumenti il numero di dipendenti. Inoltre, per i beneficiari che avviano un’attività lavorativa autonoma o di impresa individuale è riconosciuto un sostegno aggiuntivo fino a 6 mensilità.
Chi sarà escluso dal reddito
Sarà escluso dal reddito di cittadinanza chi non sottoscrive il patto per il Lavoro e per l’inclusione sociale, chi non partecipa alle iniziative formative o non presenta una giustificazione, chi non aderisce ai progetti utili per la comunità predisposti dai Comuni, chi rifiuta la terza offerta congrua, chi non aggiorna le autorità competenti sulle variazioni del proprio reddito e chi fornisce dati falsi. In quest’ultimo caso, il decreto prevede una norma “anti furbi” che punisce chi fornisce “dati o notizie non rispondenti al vero” con pene dai 3 ai 6 anni di carcere. Infine, chi non spenderà entro il mese i soldi con la card li perderà.