"Buone notizie" con il Corriere della Sera

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Da metà settembre il quotidiano sarà in edicola con un inserto settimanale gratuito dedicato al terzo settore. “Un mondo articolato che trova soluzioni ai problemi”. Anche CSVnet, nel comitato scientifico, collaborerà con la redazione proponendo storie e notizie sul volontariato.

Dalla metà di settembre il Corriere della sera sarà in edicola ogni martedì con l’inserto settimanale gratuito “Buone notizie”, che racconterà il terzo settore nelle sue moltissime sfaccettature.

Una nuova sfida editoriale molto apprezzata da CSVnet, che fa parte del comitato scientifico con la partecipazione del presidente Stefano Tabò e che collaborerà con la redazione suggerendo nuovi scenari, nuove piste di approfondimento giornalistico e proponendo storie e notizie sul mondo del volontariato.

L’idea di un inserto dedicato al sociale viene da lontano come racconta la responsabile del progetto editoriale, Elisabetta Soglio: «Avevamo cominciato come per scommessa e un po’ per sfida, nel 2010, inaugurando in Cronaca di Milano alcune pagine tematiche per stare più vicini alla città come aveva scritto l’allora capocronista Ugo Savoia. La Città del Bene era cominciata così: alle spalle c’erano il pensiero e la passione di alcuni cronisti del Corriere, a partire da Giangiacomo Schiavi che sull’importanza di raccontare (anche) le buone notizie si era spesso confrontato con un altro pioniere: Candidò Cannavò».

Anno dopo anno articolo dopo articolo, continua Soglio, «la potenza delle storie, dei temi e di tutto quanto ruota intorno al terzo settore è diventata un modo nuovo di pensare al sociale e di raccontare la realtà. In pochi mesi si è concretizzata la promessa del vicedirettore del Corriere, Barbara Stefanelli: «Vogliamo diventare piattaforma del Terzo settore e dare voce alle vostre storie e ai vostri bisogni’».

Si tratta di una sfida anche per ciò che “Buone Notizie” approfondirà: «stiamo parlando – scrive la giornalista – di un mondo molto articolato e composito: che va dal volontariato puro all’impresa sociale, passando per le cooperative e le fondazioni. Un mondo in continua evoluzione, aperto all’innovazione e bisognoso di spazio e attenzione».

Il tutto senza correre il rischio di cadere nel “buonismo”: «Pensiamo sia giusto raccontare anche la faccia positiva della realtà quotidiana intesa non come esaltazione di presunti buoni a dispetto di presunti cattivi, ma per sottolineare la possibilità di trovare soluzione ai problemi. In tanti ci provano, qualcuno ci riesce: questo può essere da stimolo e da rassicurazione per chi vorrebbe ma pensa di non potere».

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