I dati forniti dall’Inps nell’anno 2012 in merito al numero di domande di invalidità civile, fatte pervenire da ciascuna regione a seguito dell’insorgere di patologie neoplastiche, sono impietosi con la Calabria. Dopo il Molise, infatti, è la Calabria la regione in cui ci si ammala di più di tumore nella classifica nazionale (soprattutto in riferimento alle patologie dell’apparato uro-genitale, digerente, della mammella e del sistema emolinfopoietico). E, conseguentemente, è la regione che registra un numero molto alto di “emigranti” per motivi legati alla salute: del resto, con un piano di rientro regionale che impedisce qualsiasi tipo di programmazione, con un numero risicato di “hospice” destinati all’accoglienza degli ammalati in stato avanzato e con una diagnosi precoce della malattia non ricorrente né abituale, non ci si può meravigliare del contrario.
Di questo e di altro ancora si discuterà nel corso della presentazione dell’ottavo Rapporto sulla Condizione Assistenziale dei Malati Oncologici promossa dalla Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (Favo) venerdì 2 dicembre presso la Cittadella Regionale. Intanto, durante la conferenza stampa al Comune che ha dato annuncio dell’evento, Enzo Nania, delegato regionale della Favo, Aldo Riccelli, presidente dell’Acmo, e Bonaventura Lazzaro, medico oncologo intervenuto come volontario dell’Acmo, hanno già messo in chiaro quello che la Federazione ha intenzione di mettere in campo: porre degli interrogativi al fine di promuovere l’istituzione di una rete oncologica regionale che possa prendere parte ai tavoli decisionali e portare avanti gli interessi degli ammalati.
La presentazione di un disegno di legge, finalizzato all’unificazione in chiave europea della possibilità di cura, va in questa direzione: ma è restituire all’ammalato il diritto ad essere curato in maniera dignitosa, sin dal momento della diagnosi, che più preme ai volontari riuniti sotto la comune Federazione. Solo chi ha scelto di stare accanto all’ammalato di tumore è consapevole del calvario che gli si profila su più fronti, e delle enormi falle del sistema sanitario che deve prenderlo in carico. La speranza è che, nel corso del convegno di venerdì, alla presenza di Francesco De Lorenzo, presidente nazionale della Favo, di Massimo Scura, commissario straordinario della Sanità calabrese, e di numerosi medici oncologi, molti nodi possano essere sciolti.