VIBO_PROV
IL FENOMENO DELLO SPOPOLAMENTO TOCCA ANCHE SERRA SAN BRUNO
Senza speranze i giovani vanno via In dieci anni persi 1200 residenti
Le festività di fine anno termometro di un malessere generale
Francesca Onda
Serra San Bruno
La piaga dello spopolamento si avverte di più in questi giorni di fine festa quando i pochi e coraggiosi emigranti che decidono di fare ritorno nel paese di origine sono pronti a ripartire. Sì, pochi e coraggiosi che ritornano nell’occasione delle festività solo per salutare i propri cari o per vedere qualche vecchio amico ancora rimasto nel paese di origine, ma ormai anche lui pronto a partire.
E allora lo scenario si ripete. Studenti universitari, laureati e intere famiglie affollano le stazioni, gli aeroporti e le fermate dei bus pronti a ritornare al Nord o all’estero dove il lavoro c’è e non viene dato per “conoscenze”, ma per curriculum.
Alla fermata dell’autobus una ragazza sta per intraprendere il viaggio di ritorno verso una terra che non è la sua con negli occhi la nostalgia di chi lascia il paese e le persone amate e con la rabbia di guardare il suo territorio agonizzante e senza speranza di ripartire. «Io – ha evidenziato la ragazza – sento un dispiacere enorme quando penso di dover lasciare una terra, la mia, che non mi ha voluto, mi ha cacciato. Il motivo è molto semplice. Se non sei sotto l’ala protettrice del politico di turno non farai mai il successo che meriti. Nessuno guarderà mai il tuo curriculum e a nulla serviranno i titoli di studio e le abilitazioni che hai conseguito con sacrifici e dispendio di denaro per le famiglie. Questa è, purtroppo, una triste realtà».
Le festività rappresentano la bilancia che dimostra come anche Serra soffra di un forte spopolamento. La scorsa Pasqua, per esempio, una delle funzioni religiose più seguite era quasi deserta; l’ultimo Natale il corso principale, che anche con il cattivo tempo e la pioggia era sempre gremito di gente, si è presentato deserto.
I dati Istat dicono che negli ultimi dieci anni ci sono stati oltre 1200 cambi di residenza, ma questo non è indicativo poiché le persone non sempre vogliono cambiare la loro sede. Per esempio, gli studenti universitari mantengono la residenza, ma fanno sempre meno ritorno nella cittadina di origine o anche chi trova un lavoro fuori preferisce mantenere il suo punto di riferimento nel paese di nascita.
Uomini, donne e ragazzi sfiduciati che non vedono all’orizzonte nessuna speranza. La ripresa dell’emigrazione non è ovviamente un fenomeno che riguarda solo Serra, ma tocca l’intera Calabria dove, come diceva il cantautore Francesco De Gregori, si “confonde il diritto per il favore”.