Su Fondazione Betania – struttura socio –assistenziale che opera da decenni a Catanzaro – è tempo di fare chiarezza. La messa in liquidazione giudiziale da parte del Tribunale di Catanzaro per il mancato pagamento di alcune somme, rischia di far calare decisamente il sipario su una delle strutture più importanti a livello regionale e di mandare a casa 350 operatori. Senza dimenticare quello che ciò comporterebbe per la famiglie di utenti con disabilità gravi o gravissime che qui trovano accoglienza.
La conferenza stampa indetta dal Forum Terzo Settore di Catanzaro-Soverato, con la piena solidarietà del CSV Calabria Centro, nasce quindi da una concreta preoccupazione che può tramutarsi in una pericolosa deriva per le organizzazioni del Terzo Settore del comparto socio-assistenziale. Ne è convinto il portavoce Rosario Bressi, che ha chiamato a raccolta associazioni, volontari e semplici cittadini che sanno cosa la paventata chiusura di Fondazione Betania potrebbe rappresentare per l’intera comunità: “Se ciò fosse accaduto ad un altro comparto, e in altro contesto territoriale, ci sarebbe stata una mobilitazione popolare che per Fondazione Betania è venuta totalmente a mancare – ha espresso con rammarico alla folta platea dell’auditorium di Fondazione, rivolgendosi in particolare ai giornalisti accorsi numerosi – Eppure il rischio chiusura di Betania per fallimento non è da evidenziare solo per l’aspetto burocratico, ma per il più importante aspetto umano, che ha a che fare con il disagio degli utenti ed il futuro lavorativo degli operatori. Se siamo arrivati a questo punto, ci sono delle evidenti responsabilità che non sono a capo del Terzo Settore: ed è ora che le amministrazioni pubbliche si rendano conto che il Terzo Settore non può più svolgere il ruolo di “stampella” come ha fatto finora, ma che lo stesso Codice del Terzo Settore gli affida ruoli e responsabilità da protagonista in materia di co-progettazione e co-programmazione”. Da protagonista, quindi, il Forum ha indetto una mobilitazione generale per il 7 agosto, davanti al Palazzo Municipale, alla quale parteciperanno tutte le organizzazioni, ma anche tutti i cittadini che credono nella bontà della causa. La scelta del Comune come luogo fisico della mobilitazione non è casuale: il Comune, infatti – ha rimarcato senza mezze parole don Piero Puglisi, presidente di Fondazione Betania – ha altre “priorità” rispetto a Fondazione. “Fondazione Betania rischia di chiudere per sempre per i troppi crediti mai riscossi – ha chiarito don Piero – E se la politica e le istituzioni non intervengono, siamo destinati a vedere cadere una struttura dopo l’altra in Calabria. Il nuovo regolamento che vuole far finire l’istituzionalizzazione delle persone, trasferendo in capo ai familiari la gestione di disabilità gravi e gravissime, e la compartecipazione delle rette con le famiglie di ragazzi con disabilità, rischiano di svuotare, oltre alle strutture socio-sanitarie, anche i centri diurni e quelli per le donne in difficoltà. Eppure non è di fabbriche di bottoni che abbassano la saracinesca di cui si parla, ma di realtà che erogano servizi a persone chiaramente in difficoltà”.
Contro il provvedimento del Tribunale, ha proseguito don Piero, Fondazione ha presentato un reclamo: ma, intanto, assieme ai curatori, si sta provvedendo ad una ricognizione dei crediti vantati nei confronti delle amministrazioni per salvare il possibile, prevedendo anche il concordato fallimentare come opzione al reclamo. Quindici delle diciassette strutture in capo a Fondazione sono state affidate alla “Karol Betania”, mentre le altre due sono gestite dai liquidatori: le varie strade intraprese, però, non possono prescindere da tavoli di concertazione con rappresentanti regionali e comunali che facciano fronte comune per salvaguardare i posti di lavoro e garantire la prosecuzione dei servizi. “Che ci siano stati problemi di gestione della Fondazione nel passato è vero, ma ciò non toglie che ci siano responsabilità politiche in questa triste vicenda – è stata l’amara constatazione di don Piero – Urge a questo punto una presa di coscienza dei calabresi, bravi a lamentarsi ma non a far sentire le proprie ragioni. Ecco perché alla manifestazione del 7 agosto è importante esserci tutti”.
Da queste amare constatazioni si è generato un dibattito che ha visto la partecipazione di rappresentanti di associazioni e istituzioni, tra i quali Beppe Apostoliti, già portavoce del Forum Terzo Settore di Catanzaro-Soverato, che ha ricordato l’impegno del Forum per Fondazione Betania già dal 2018, e di Luciana Loprete, nella sua veste di presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Catanzaro.
Ufficio stampa CSV Calabria Centro