Sono emerse novità importanti anche per i CSV dalla conferenza stampa indetta oggi a Roma dal ministro al Lavoro e Politiche sociali, Giuliano Poletti e dal sottosegretario Luigi Bobba. Una conferenza che potremmo definire di “fine legislatura” dedicata cioè a presentare gli atti amministrativi introdotti in seguito alla legge delega per la riforma del Terzo settore (106/2016), o che saranno emanati prima dell’appuntamento elettorale del 4 marzo. “Noi saremo attivi fino alla fine, – ha dichiarato Poletti – Anche se siamo in fase di conclusione del mandato legislativo il nostro compito è dare attuazione ai decreti previsti dalla riforma”.
Rispetto ai Centri di Servizio per il volontariato, la prima notizia è che attualmente è in fase di registrazione il decreto ministeriale che determina la nascita dell’Organismo nazionale di controllo (ONC), la fondazione che guiderà tutto il processo di riorganizzazione del sistema dei CSV, “un’infrastruttura particolarmente importante presente sul territorio e che oggi è al servizio non più solo del volontariato, com’era prima della riforma, ma di tutte le realtà che mettono in campo volontari sul territorio nazionale”, ha dichiarato Bobba.
Il sottosegretario al welfare ha inoltre sottolineato come, oltre a ridisegnare il sistema, la legge assegna ai CSV ulteriori 10 milioni aggiuntivi a quelli che derivano dall’1/15 proveniente dalle rendite delle Fondazioni bancarie. Ciò sarà possibile, ed è l’altra notizia di rilievo, grazie a un decreto interministeriale – in fase di preparazione – che consentirà alle Fondazioni di usufruire di un credito d’imposta che si vedranno riconoscere ogni anno.
Dalla conferenza stampa, invece, non sono emersi aggiornamenti riguardo un altro importante atto normativo legato ai CSV, quello che riguarda la nomina dei 14 Organismi territoriali di controllo (Otc); si tratta di uffici dell’Onc “senza autonoma soggettività giuridica” a cui spetta il controllo dei CSV a livello locale. Questi enti, che prendono il posto dei vecchi Comitati di gestione, hanno funzioni importanti per l’operatività dei CSV, su tutta la gestione delle pratiche di accreditamento e la verifica della correttezza delle attività dei Centri di servizio.
Il 19 gennaio scorso il ministero ha pubblicato l’avviso pubblico per l’individuazione delle associazioni di enti del Terzo settore più rappresentative per ciascuna regione e provincia autonoma interessata e che potranno “candidarsi” a componenti degli Otc. Tuttavia la tempistica – la scadenza dell’avviso è fissata al 12 febbraio – non fa ben sperare circa la possibilità di veder concluso anche questo processo per la fine della legislatura.
“L’avviso pubblico per gli Otc è particolarmente importante per il radicamento del sistema di controllo dei CSV alle realtà regionali del terzo settore, ma è fondamentale – incalza il presidente di CSVnet Stefano Tabò – che questi decreti, compreso quello sull’Onc, siano approvati prima del rinnovo del Parlamento, proprio per procedere speditamente alla fase più operativa legata alla nuova articolazione dei Centri di servizio per il volontariato”.
Tornando ai provvedimenti legati alla riforma e che sono di interesse per tutti gli enti di Terzo settore, durante la conferenza stampa sono stati presentati i dati essenziali relativi ai 78 progetti nazionali realizzati da organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni, che saranno finanziati con quasi 34 milioni di euro (anche se 45 erano quelli messi a disposizione, con uno scarto di 11 milioni) attraverso le linee guida, l’atto di indirizzo del 13 novembre e il decreto direttoriale del 14 novembre 2017. È stato inoltre chiuso l’accordo con le regioni per la ripartizione di 26 milioni sempre dal fondo per finanziare progetti innovativi da destinare a livello territoriale.
Tra gli altri provvedimenti attuati il decreto del 16 novembre sui fondi destinati alle organizzazioni di volontariato per l’acquisto di autoambulanze e autoveicoli legati ad attività sanitarie e beni strumentali (7 milioni messi a disposizione). A fine novembre inoltre è stato introdotto il social bonus con la firma del protocollo d’intesa tra il ministero del Lavoro, Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni confiscati (Anbsc), Agenzia del demanio e Anci per mettere a disposizione beni immobili pubblici inutilizzati o confiscati alla criminalità organizzata da destinare ad attività sociali promosse dagli enti di Terzo settore. Su questo il sottosegretario Bobba ha annunciato che i beni a disposizione saranno presentati con un portale web presto on line.
È di fine dicembre invece la nomina (avvenuta il 21 dicembre 2017) del comitato di gestione della Fondazione Italia sociale, il cui compito è di sostenere lo sviluppo di interventi innovativi progettati dal terzo settore. Il 2017 si è concluso con la circolare interpretativa emanata dal ministero del Lavoro per sciogliere i dubbi legati alla fase transitoria della riforma, mentre il nuovo anno è iniziato con il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che istituisce la cabina di regia interministeriale che il compito di coordinare l’attuazione della riforma del Terzo settore.
Cosa resta ancora da completare? Secondo quanto dichiarato da Luigi Bobba durante la conferenza stampa, è chiuso e in fase di registrazione il decreto che riguarda il Consiglio nazionale del terzo settore: nuovo organismo di una trentina di componenti (senza alcun compenso) che sarà tra l’altro l’organo consultivo per l’armonizzazione legislativa dell’intera materia.
Sono in fase di elaborazione infine altri 3 importanti atti normativi: il decreto interministeriale che individua i criteri e i limiti delle attività strumentali e secondarie per gli enti di Terzo settore (enti commerciali e non commerciali); il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che definirà modalità e termini per l’accesso al riparto del 5 per mille e gli atti normativi di attuazione del decreto legislativo n. 112 che disciplina l’impresa sociale.
Durante la conferenza stampa è intervenuto anche Roberto Monducci, capo Dipartimento produzione statistica dell’ISTAT, che ha illustrato i recenti dati del primo censimento permanente sulle istituzioni non profit attive in Italia e sulle loro principali caratteristiche strutturali.