I Vincenziani di Davoli a cena con i poveri e gli emarginati

I Volontari Vincenziani di Davoli hanno vissuto il Natale al di fuori del frastuono mondano, in silenzio, per ascoltare il proprio cuore irradiato dalla Luce del Cristo che nasce per compiere un’azione salvifica per tutta l’umanità. Nel silenzio, il cuore si eleva verso il vero Protagonista di questo particolare tempo – che certo non è Babbo Natale – bensì il Cristo fatto uomo. “Non ci siamo lasciati sopraffare dalle usanze mondane che hanno trasformato la più bella festa cristiana in un evento economico, dove c’è di tutto tranne Gesù – afferma Aldo Marcellino – piuttosto abbiamo trascorso particolarissimo periodo pensando i poveri, gli emarginati e le persone che vivono la solitudine“.

Questi – prosegue Marcellino – sono gli ingredienti necessari per vivere bene il Natale. Papa Francesco li ha richiamati più volte in questi giorni. L’esempio, irraggiungibile, da seguire è San Vincenzo de’ Paoli che ha speso la sua vita con e per i poveri, rinunciando ai propri progetti per una missione più grande e più nobile che è la cura del prossimo. Un progetto che può realizzarsi solo con l’umiltà, che passa attraverso la rinuncia a se stessi per dar spazio all’amore per gli ultimi“. I fondi necessari per le opere di beneficenza, sono stati ricavati dai proventiffetti di una mostra di beneficenza, una lotteria e una tombolata. L’azione pro-poveri si è realizzata non attraverso il mero gesto della consegna del “pacco”, ma con la visita delle persone bisognose, facendo comprendere loro che la Luce di Cristo è sempre viva. C’è, insomma, ancora tanta gente che vive il Natale pensando che i poveri non possono aspettare. Fraternità e condivisione sono lo spirito dei Vincenziani che la sera del 29 dicembre hanno organizzato la “Cena di San Vincenzo” con gli immigrati, i poveri e le persone emarginate.

L’aria che si respirava, nel “Ristorante del cuore”, era così intrisa di gioia e condivisione che poteva tagliarsi col coltello. Una cena ricca di sentimenti, quelli veri e profondi, quelli che permettono a persone di diverse etnie e condizioni di stare insieme per discutere e condividere un pasto caldo in un ambiente, trasformato per l’occasione, in un elegante e simpatico ristorante. Questo significa aver interiorizzato il vero e profondo significato della Natività di Cristo. Presenti alla serata il sindaco di Davoli Antonio Corasaniti e il nostro Padre spirituale monsignor Gregorio Montillo che entusiasticamente si è intrattenuto con gli “invitati speciali”. Indubbiamente si può affermare che quella sera, quella particolare sera, lo spirito di San Vincenzo, grande protettore dei poveri, aleggiava nella sala dell’accoglienza plaudendo l’iniziativa. Chef di eccezione le laboriose Vincenziane che hanno cucinato dei prelibati manicaretti tenendo in mente le tradizioni degli ospiti. Poi lo scambio di auguri per l’anno nuovo e prima di lasciare la sala, i Volontari, hanno consegnato ai graditi ospiti una busta di prodotti alimentari.

Stampa o condividi