Il nostro ricordo di Antonio Saffioti

Ricordiamo tutti con affetto Antonio Saffioti, che se n’è andato improvvisamente l’altra notte a 37 anni dopo una crisi respiratoria. La stampa locale ed i social sono inondati di messaggi di cordoglio alla famiglia – e soprattutto al padre Pino che non l’ha mai lasciato un istante in tutti questi anni – ma soprattutto di attestati di affetto e stima nei confronti di un giovane che non si è mai arreso di fronte alla malattia (la distrofia muscolare di Duchenne) e che ha messo a disposizione della comunità lametina le sue competenze, i suoi studi di legge, l’attenzione ai bisogni delle persone più deboli.
Noi l’abbiamo conosciuto assieme ai volontari dell’associazione “Il girasole” di cui ha fatto parte sin dalla sua costituzione, l’abbiamo poi rivisto durante le feste al volontariato organizzate a Lamezia e l’abbiamo più volte sentito prendere la parola nel corso di seminari e incontri di approfondimento sociale. Tenendo fede agli incarichi che ha ricoperto negli anni, sia all’interno della “Fish” che dei circoli politici e culturali della sua amata città, ha sempre creduto nel valore delle sue convinzioni, che portava avanti con forza, per il bene di tutti, senza essere condizionato dalla sedia a rotelle in cui stava, e dai continui peggioramenti a cui lo sottoponeva la sua malattia. Ed è lui che ha sempre insistito sull’opportunità delle parole giuste quando si aveva a che fare con la disabilità: dire “persone disabili” e “persone con disabilità” non è infatti la stessa cosa. Insegnava agli altri quasi senza accorgersene, Antonio, ma lo faceva sempre con il sorriso.

CSV Catanzaro

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