Il parto in casa, una scelta possibile

Il felice parto in casa avvenuto di recente a Pianopoli, nel catanzarese, riporta all’attenzione dell’opinione pubblica il dibattito sulla necessità di garantire anche per legge questa scelta. In prima linea le associazioni “Dall’ostetrica” e “Infanzia e adolescenza G.Rodari”.

Riceviamo e pubblichiamo:

In una casa di Pianopoli, il 19 gennaio scorso, è nata una bimba. Non è stato per caso o perché la mamma non ha fatto in tempo ad andare in ospedale, ma per scelta: S. e S, infatti, hanno scelto la casa come luogo per accogliere la loro piccola, perché quello che può garantire il parto in casa è sicuramente il rispetto della fisiologia della donna e del neonato.
S. è stata assistita da due ostetriche professioniste, ma anche da un pediatra che ha immediatamente valutato le condizioni fisiche della piccola.
Ne danno notizia sia l’associazione “Dall’Ostetrica”, nella persona di Silvia Puntillo, tesoriera e ostetrica che ha assistito alla nascita con la collega Rosa Campobasso (entrambe professioniste del gruppo ROEL: Ostetriche a domicilio), che l’associazione EFFRA, nella persona di Ernesto Saullo, pediatra.
Per quanto questa opzione possa sembrare sconsiderata e pericolosa, il parto in casa è un’alternativa sicura per donne selezionate che riduce gli interventi medici inutili su donne e bambini sani (episiotomia, accelerazione del parto, ecc.).
Per donne “selezionate” si intendono le donne definite “a basso rischio” (cioè arrivate al termine della gravidanza in buona salute), per le qualila probabilità che subentri un’emergenza è estremamente rara ed è sovrapponibile ad altri eventi della vita (ad esempio un viaggio), fermo restando che l’assistenza garantita da personale qualificato e formato per il parto a domicilio permette di riconoscere e di intervenire anche in situazioni di emergenza.
Il diritto di scegliere il luogo del parto per le famiglie rappresenta un percorso iniziato nel 2014 in Calabria dalle associazioni “Dall’Ostetrica” e “Infanzia e Adolescenza G. Rodari”. Le associazioni hanno ascoltato le donne e questa apertura ha portato alla realizzazione della proposta di legge regionale n.240/10 che testimonia quanto sia importante per le madri poter scegliere.
«Nel percorso di promozione di una legge che in molti paesi d’Europa è già realtà – ha spiegato Monica Zinno, presidente dell’associazione “Infanzia e Adolescenza Gianni Rodari” – così come in alcune regioni d’Italia, riteniamo sia un passo obbligato  avvicinare la nostra regione agli standard di quelle più all’avanguardia colmando lo scarto che, a volte, si crea nell’ambito delle politiche sociali e sanitarie».
L’Italia è divisa in due, con il diritto di scelta assicurato al centro-nord e praticamente negato al centro-sud. Inoltre il parto in casa è in grado di garantire maggiore soddisfazione alla donna edi promuovere il benessere materno-infantile.
Approvare la legge permetterà alle donne di poter scegliere il luogo del parto, garantendo loro il rimborso del parto domiciliare e l’attivazione di un “filo diretto” con l’ospedale più vicino, per un raccordo tra figure di assistenza in casa e personale ospedaliero in caso di eventuale necessità.
«L’impegno dell’associazione Dall’Ostetrica – dichiara la presidente Mimma Mignuoli – è quello di lavorare con le donne e per le donne per un’informazione libera e consapevole, dettata solo da studi scientifici e linee guida, ma è anche quello di lavorare con le ostetriche per promuovere formazione continua tendente a recuperare l’arte ostetrica».
La nascita è unaparte così integrante della vita, così normale, che le scelte che le stanno intorno vengono spesso lasciate alla casualità.
 
Silvia Puntillo, ostetrica libera professionista
Rosa Campobasso, ostetrica libera professionista
ErnestoSaullo, pediatrae direttore scientifico ass. EFFRA

Stampa o condividi