Martedì 3 ottobre, l’Assemblea del Senato ha approvato con modifiche il testo unificato proposto dalla Commissione Affari costituzionali, con il nuovo titolo di “Legge quadro sui diritti di cittadinanza delle persone sorde, con disabilità uditiva in genere e sordocieche” (ddl n. 302 e connessi). Il provvedimento passa alla Camera dei deputati. «Dopo 20 anni e sei legislature finalmente un ramo del Parlamento approva una legge a favore dei diritti di cittadinanza delle persone sorde.
Abbiamo cancellato la vergogna di essere l’unico paese in Europa senza una norma sulla Lingua dei Segni. Adesso tocca alla Camera», ha detto il senatore del Pd Francesco Russo, relatore del ddl sulla Lis. Due sono i pilastri del ddl, ha spiegato la senatrice Pd Nicoletta Favero, prima firmataria di uno dei vari ddl da cui ha avuto origine la proposta approvata oggi: «il primo è la prevenzione, con la diagnosi precoce e lo screening neonatale per l’intervento tempestivo; il secondo è il pieno riconoscimento nella scuola della lingua dei segni nell’ottica del bilinguismo, senza l’obbligo per chi predilige l’approccio oralista, per garantire pieni diritti alle persone sorde e sordocieche». La Repubblica «riconosce e garantisce i diritti delle persone sorde, con disabilità uditiva in genere e sordocieche, promuovendo la rimozione delle barriere alla comprensione ed alla comunicazione che limitano il pieno sviluppo della persona e l’effettiva partecipazione alla vita collettiva»; la Repubblica tutela, sostiene e promuove tutti gli strumenti finalizzati alla prevenzione e alla cura della sordità: indagini preventive in gravidanza, screening neonatale universale, diagnosi audiologica pediatrica, protesizzazione uditiva precoce, tecniche di abilitazione, riabilitazione e logopedia. In merito alla comunicazione «riconosce, promuove e tutela la lingua dei segni italiana (LIS) e la LIS tattile» e «garantisce la diffusione di tutti gli strumenti tecnologici, i servizi e le risorse finalizzati a garantire inclusione sociale e accesso all’informazione per le persone sorde, con disabilità uditiva in genere e sordocieche, promuovendo sistemi di sottotitolazione, servizi di interpretariato LIS e LIS tattile e ogni altra azione atta a realizzare la piena autonomia, inclusione e realizzazione umana, nel rispetto delle scelte delle persone con disabilità e delle loro famiglie». Un articolo è dedicato alla scuola, affermando che si «garantisce la prestazione di tutti i servizi volti al sostegno ed all’inclusione dell’alunno sordo e sordocieco, tra cui la presenza dell’insegnante di sostegno, dell’assistente alla comunicazione per i bambini sordi e dell’assistente per bambini sordociechi, dell’interprete LIS e LIS tattile, di ausili tecnologici e altre risorse e operatori che assicurino la piena partecipazione alle attività scolastiche ed extrascolastiche, a seconda delle necessità di ciascun alunno»; il MIUR «garantisce l’apprendimento della LIS e della LIS tattile da parte degli studenti sordi, con disabilità uditiva in genere e sordociechi che abbiano optato per queste lingua» e «promuove l’attivazione di classi miste di studenti udenti e sordi con curriculum bilingue (lingua italiana parlata e scritta/LIS) al fine di facilitare l’inclusione sociale degli alunni sordi, con disabilità uditiva in genere e sordociechi». È istituito, presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Registro nazionale degli interpreti della Lingua dei Segni Italiana (LIS) e degli interpreti della Lingua dei Segni Italiana tattile (LIST). L’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità costituisce al proprio interno un apposito gruppo di lavoro, i cui membri sono designati tra esperti di comprovata esperienza scientifica nel campo della sordità e della sordocecità e svolge un’attività di monitoraggio della condizione delle persone sorde, con disabilità uditiva in genere e sordocieche e predispone una relazione sullo stato di attuazione della presente legge.
Il testo ora passa all’esame della Camera.