CATANZARO
Il Terzo settore cerca una nuova “casa” Abramo deciso a collocarla in centro
Ma il dirigente De Marco: immobile già individuato a viale De Filippis
Antonella Catrambone
Un’assemblea pubblica per accelerare il processo di assegnazione di una sede adeguata in cui possa essere ospitata la “Casa del Volontariato” e del Terzo settore è stato il tema principale dell’incontro organizzato dal Csv Catanzaro, che si è tenuto ieri nella sala Giunta della Provincia dove si è parlato anche di anche di formazione, programmazione, disabilità e quali atti mettere in campo per far funzionare il «sistema sociale e del volontariato».
Come ha spiegato il dirigente di “Agenda Urbana”, Antonio De Marco la sede è stata già individuata in delibera del Consiglio comunale. Si tratta di un immobile ubicato a viale De Filippis «che ha una estensione sufficiente per le necessità evidenziate e intesa come laboratorio di progettazione sociale, ma anche di rappresentanza collettiva di tutti gli organismi di Forum e Csv», ha detto De Marco.
Una struttura che non si concilia con le attese delle numerose associazioni che hanno partecipato all’incontro e su cui si è espresso anche il sindaco Sergio Abramo. Quest’ultimo, infatti, ha puntato l’interesse sulla vecchia scuola di vico Carbone, «una sede di 1.200 metri quadrati che è stata ristrutturata da poco e che va riempita di attività». E sull’immobile di viale De Filippis afferma: «È piccola e dovremmo aspettare che si utilizzino i fondi di Agenda Urbana per ristrutturarla; passerebbero almeno due anni considerato che Agenda Urbana è bloccata in mancanza degli interlocutori principali alla Regione, per via dei fatti accaduti, e dove siamo stati ieri a sollecitare diversi programmi che risultano bloccati». Abramo aggiunge che è importante offrire un immobile al centro della città e che accolga tutte le categorie, anche un centro anziani, una sorta di progetto per la rivitalizzazione del centro storico. L’idea relativa a una casa comune ha una valenza ben precisa in quanto va nella direzione di un cambiamento messo in atto con la recente legge di riforma del Terzo settore, che prevede un rafforzamento del ruolo esercitato dallo stesso.
Giuseppe Apostoliti è portavoce del Forum del Terzo settore e afferma che “da quando è stata approvata la riforma 117/2017 è stato fatto un grande salto di qualità che dà forte peso all’intero comparto, tant’è che è stato istituito il Consiglio nazionale del Terzo settore. «Aspettiamo da 18 anni la riforma del Welfare calabrese – aggiunge Apostoliti – e da qui a pochi giorni si costituirà la Consulta regionale del terzo settore che, assieme a quella delle autonomie locali, lavorerà sulla linea di programmazione della Regione. Uno dei drammi principali è che mancano risorse umane e competenze specifiche. Noi interveniamo in diversi ambiti grazie al volontariato, alle cooperative, alle associazioni di promozione sociale, alle fondazioni che sono a disposizione delle criticità della Pa di cui siamo parte collaborativa e di partecipazione attiva dell’intero comparto». Ma le problematiche relative al Terzo settore sono più complesse perché mancano di programmazione e «di come deve essere organizzato tutto il territorio», afferma Isa Mantelli del Centro calabrese di solidarietà che invita a far partire dei tavoli tematici tra associazioni e Comune. L’assessore alle Politiche sociali, Lea Concolino, sul punto ha precisato che i Piani di zona sono fermi a settembre, ma che a breve verrà convocato un tavolo dove le associazioni saranno invitate a fare un quadro completo delle necessità per una programmazione che risponda alle esigenze del territorio.