Un’occasione di confronto tra rappresentanti politici e del terzo settore, quello avvenuto sabato scorso nel Comune di Caraffa di Catanzaro. L’incontro, dal titolo “Il terzo settore ieri e oggi, le nuove sfide del welfare”, è un’iniziativa del Presidente del Consiglio comunale di Caraffa con delega alle Politiche Sociali, Serena Notaro, e ha riunito alcuni tra i maggiori esponenti del settore che agiscono tanto a livello regionale, quanto provinciale e comunale.
Hanno preso parte all’iniziativa, oltre al primo cittadino Antonio Sciumbata e al presidente del consiglio comunale Serena Notaro, il presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso, l’assessore regionale alle politiche sociali Emma Staine, il presidente della provincia di Catanzaro Amedeo Mormile, Rosario Lostumbo già assessore alle politiche sociali del Comune di Catanzaro e il consigliere con delega alla Prociv Massimo Peruzzi, in rappresentanza del terzo settore Domenico Costarella direttore della prociv Regione Calabria, Padre Piero Puglisi Presidente Città Solidale e Giuseppe Apostoliti Presidente Forum Terzo settore e la giornalista Claudia Fisciletti.
I presenti hanno colto l’occasione per evidenziare alcune problematicità che impediscono al terzo settore di poter continuare ad operare nelle comunità col giusto supporto da parte delle istituzioni e della burocrazia. In questo senso sono stati importanti gli interventi dei rappresentanti della Regione e della Provincia, che hanno potuto confrontarsi con coloro che lavorano a livello pratico e capillare sul territorio attraverso le loro associazioni di volontariato.
Il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso ha ricordato che fin dal suo intervento di insediamento: “ho sostenuto che in questa legislatura l’impegno su questo settore ci deve vedere tutti impegnati nella stessa direzione. Il Terzo settore e le strutture socio-assistenziali, in una regione in cui le diseguaglianze e le povertà erano acute prima del Covid, assumono oggi come mai un ruolo centrale, non solo per dare una mano ai soggetti più fragili, ma anche per evitare che, non tutelando parte consistente della nostra popolazione,la democrazia sia svuotata di senso e significato”.
“Il sistema dei servizi sociali si rivolge a tutti e il suo carattere universalistico si esplica a più livelli. Nella mia visione – ha detto l’assessore regionale alle Politiche sociali Emma Staine – c’è un sistema di welfare generativo, in cui diventa possibile intervenire sulle situazioni di fragilità e risolvere problematiche individuali, ma, al tempo stesso generare benessere e miglioramento sociale per tutta la popolazione. Per quel che ci riguarda, proseguiamo spediti nel recupero dei ritardi accumulati negli anni e stiamo operando per giungere ad un riallineamento con le regioni che sono già più avanti. In collaborazione con i funzionari del mio Dipartimento, abbiamo già programmato e messo a disposizione degli Ambiti territoriali una dote finanziaria di 143milioni di euro. L’impegno del mio assessorato è quello di rafforzare gli strumenti a disposizione dei territori per migliorare una risposta sociale integrata, garantire percorsi chiari e certi, tenendo insieme i bisogni e i diritti delle persone. È fondamentale recuperare il gap, superando le inefficienze e creando un nuovo modello di solidarietà che si pone soprattutto come cambiamento culturale”.
Incisivo l’intervento di Padre Piero Puglisi: “Il welfare abbia un ruolo di ausilio, sussidio e supporto, questo perché spesso le istituzioni (a tutti i livelli) sono insufficienti e a volte inefficienti. Il welfare ha un doppio scopo: da un lato deve essere uno stimolo per le istituzioni, dall’altro deve operare una denuncia di alcune lacune ed omissioni delle istituzioni, intese in senso stretto e lato. Il nuovo welfare dovrà essere pensato con alcuni criteri precisi: dovrà essere inclusivo, di prossimità e universale, mettendo sempre al centro la persona. Si fa per bene assistenza non dando la stessa risposta per tutti, ma differenziandola per categoria: è il solo modo con cui si rispetta la dignità delle persone. Come operatore del privato nel sociale e come membro della Chiesa – ha continuato Padre Puglisi – sento di avere il dovere di mettersi dalla parte dei più fragili, degli emarginati, dei più deboli, anche a costo di fare testa a testa con amministrazioni, istituzioni e politica in generale, specie quando alcune cose non funzionano”.
L’intervento del Presidente del Forum Terzo Settore Giuseppe Apostoliti, infine, si conclude con una richiesta: “La legge 117 del luglio 2017 traccia un cambiamento epocale degli Enti del Terzo Settore. La riforma è un primo significativo passo di volontà del governo italiano che riconosce il ruolo importante del mondo dell’associazionismo di promozione sociale e del volontariato nella lotta alle diseguaglianze, alle fragilità, al sostegno degli ultimi e ai senza parole. Nel 2018 il CR della Calabria approva la violenza del Welfare che altro non è che il riordino delle strutture socioassistenziali della Calabria. Nel contempo, la materia viene delegata per la gestione dei 32 ambiti territoriali calabresi. A distanza di 5 anni molti ambiti operano in grande confusione, l’amministrazione condivisa, la co-programmazione, la co-progettazione con gli enti del terzo settore non viene applicata, come non viene rispettato l’allegato C della stessa riforma che richiede l’istituzione degli uffici di piano in ogni ambito territoriale. Uffici di piano dove sono presenti i comuni dell’ambito, le aziende sanitarie e gli enti del terzo settore che devono partecipare alle attività tecniche per il monitoraggio e la valutazione della programmazione zonale. Si chiede all’Assessore regionale e alle autorità presenti di intervenire presso gli ambiti affinché si rispettino le regole impartite dalla regione Calabria, per il buon funzionamento del sociale e per dare risposte esaustive ai tanti fabbisogni che esistono su tutti i territori degli ambiti”.
Fonte: La Nuova Calabria