Inascoltate le esigenze delle persone in dialisi

Inascoltate le esigenze delle persone in dialisi

L’associazione chiede alle istituzioni maggiori tutele per i nefropatici e trapiantati

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catanzaro

Proprio tra i pazienti più fragili dell’ospedale si è registrata la prima vittima catanzarese dovuta all’epidemia di Covid-19. A perdere ieri la vita è stato infatti un paziente dializzato di circa 70 anni. Si ricorderà che appena un paio di settimane fa la scoperta di un caso positivo tra i dializzati aveva portato a far eseguire i tamponi anche sugli altri pazienti e sul personale, con la rilevazione di altre sei persone contagiate tra operatori e pazienti.

Questo primo decesso «è un’ulteriore fonte di preoccupazione» spiega il rappresentante nazionale dell’Aned Pasquale Scarmozzino, raggiunto telefonicamente: «Lascia tanta tristezza e ci inquieta guardando al prossimo futuro, vista l’attesa del picco». Non è un mistero che tra i dializzati così come fra i trapiantati, tutte persone con un sistema immunitario fragile, ci sia un certo timore. ecco perché Scarmozzino invita comunque «ad avere fiducia nella scienza sanitaria», ricordando che al “Pugliese” si sta comunque gestendo la situazione in maniera tale da garantire la dovuta sicurezza e si continuano a eseguire gli specifici controlli a trapiantati ed emodializzati. Un servizio che l’Aned regionale, con il segretario regionale Rocco Lagano, aveva segnalato e che la direzione sanitaria ha inteso quindi continuare a garantire, nonostante in altre strutture ambulatoriali del territorio siano invece venuti meno, ancor più in una fase delicata come quella attuale.

L’Aned regionale è in prima linea da tempo anche nell’emergenza Covid-19. Già da tempo il segretario Lagano ha presentato alcune istanze alla presidente della Regione, Jole Santelli, affinché metta in agenda le esigenze di una fascia di persone tra le più fragili soprattutto adesso. Tra queste anche quella di prevedere, nell’ospedale da campo ipotizzato accanto al policlinico, anche delle apparecchiature per la dialisi. Le necessità sono tantissime e tutte urgenti. Non c’è una sola priorità per queste persone: ogni accorgimento diventa necessario e urgente. ecco perché è ad esempio incredibile che nel territorio del Reggino ci siano carenze di farmaci antirigetto (necessari per i trapiantati), come rivelano alcuni pazienti. Anche di questo l’Aned Calabria si sta facendo portavoce, così come sta portando avanti anche un’opera di sensibilizzazione verso quelle Asp sciolte per infiltrazioni mafiose e oggi commissariate. Anche quella di Catanzaro, dunque, alla quale l’Aned regionale ha rivolto nei mesi scorsi alcuni appelli rimasti finora inevasi. Tra questi, la disparità di trattamento dei pazienti negli ambulatori dialisi di Lido e Squillace, dove non sarebbe fornito lo stesso sostegno (acqua o caffè, per esempio) previsto invece in altre strutture della stessa Azienda. Un altro aspetto sollevato è quello relativo al trasporto dei dializzati, che in Calabria si basa ancora su una vecchia legge del 1986, quando ancora non esistevano i Livelli essenziali di assistenza: un sistema che per l’Aned deve essere rivisto, considerato che oggi addirittura il paziente deve anticipare il costo del servizio per poi vederselo rimborsare dall’Asp, mentre prima tutto avveniva senza che dovesse anticipare alcunché. Un servizio da estendere anche a quanti non hanno l’auto né la patente e non hanno altri mezzi per raggiungere il centro dove fare la dialisi.

fr.ra.

Proprio tra i nefropaticila prima vittima da Covid-19registrata nel capoluogo

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