La richiesta inoltrata alla Regione. I roghi hanno interessato vaste porzioni del territorio anche nel Vibonese
Le associazioni ambientaliste chiedono di sospendere temporaneamente le attività di caccia nei territori interessati dai roghi. Più nel dettaglio, il coordinatore regionale Lupu Giorgio Giovanni Berardi, il delegato Wwf Calabria Angelo Calzone, il presidente Legambiente Calabria Anna Parretta e il consigliere nazionale di Italia nostra Teresa Liguori, hanno indirizzato una missiva al presidente della Regione Calabria e al dirigente generale del dipartimento Agricoltura. «Questi ultimi giorni – scrivono – sono stati caratterizzati da una situazione meteorologica decisamente critica, contraddistinta da temperature massime assai elevate, che ha determinato in tutta la Calabria una situazione di accentuato stress in molti ecosistemi. Per le specie legate ad habitat terrestri totalmente o parzialmente chiusi, la situazione appare particolarmente difficile, aggravata dagli incendi che hanno recentemente interessato vaste aree del territorio calabrese (Cosentino, Vibonese, Crotonese, Reggino e Catanzarese) e che, oltre a causare la morte di un numero imprecisato di animali selvatici, hanno limitato fortemente la disponibilità degli ambienti e delle risorse trofiche essenziali per la fauna, e ridotto, in alcuni contesti a zero le possibilità di rifugio».
Considerate quindi «le condizioni di pericolo per la stessa sopravvivenza degli animali selvatici scampati alla furia del fuoco e lo stato di forte perturbazione in cui gli stessi versano, le associazioni ambientaliste Wwf, Lipu Odv, Italia Nostra e Legambiente nella persona dei rispettivi rappresentanti regionali e provinciali, chiedono che si pongano in essere tutti gli atti necessari al fine di sospendere a partire dalla data odierna per trenta giorni, l’esercizio dell’attività venatoria nelle provincie di Cosenza, Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria». Sollecitano, altresì, «che in ossequio alla legge 157/1992 e quanto previsto nel calendario venatorio 2023/2024, vogliano vietare immediatamente e per il prosieguo della stagione di caccia, l’attività venatoria in tutte le aree percorse dal fuoco di questi giorni e non comprese nella mappa degli incendi, allegata al calendario venatorio, demandando ai carabinieri forestali, alla polizia provinciale e alle forze dell’ordine competenti, il controllo dell’osservanza del divieto».
Fonte: ilVibonese