Incontro ad Isola nell’ambito del progetto “Volontari per le misure di comunità”

Si è tenuto nella giornata di giovedì 24 maggio presso la sede dell’organizzazione di volontariato “I giovani della carità”, ad Isola di Capo Rizzuto, un incontro programmato nell’ambito del progetto nazionale finanziato da Fondazione con il Sud “Volontari per le misure di comunità”.
Il progetto, realizzato dal SEAC (Coordinamento enti e associazioni di volontariato penitenziario), ha coinvolto diverse realtà associative che operano in differenti regioni italiane e che hanno deciso di impegnarsi nell’ambito del volontariato penitenziario.
L’associazione “i giovani della carità”, co fondatrice del SEAC regionale della Calabria, ha ospitato il presidente nazionale del SEAC, Laura Marignetti ed i volontari dell’organizzazione di volontariato “Controluce” ,  provenienti da Pisa, concretizzando un gemellaggio previsto dal percorso progettuale proprio per consentire uno scambio di esperienze e conoscenze sul tema e confrontarsi sulle diverse realtà di riferimento in modo da promuovere buone prassi ed efficaci metodologie d’intervento.
L’incontro, moderato dall’assistente sociale Francesca Vanessa Sorrento che da diversi anni collabora con l’associazione “i giovani della carità”, è stato introdotto da Luigi Ventura, presidente dell’associazione, che con particolare intensità ha voluto ringraziare tutti i presenti illustrando le finalità del progetto. Francesco Cosentini, Coordinatore SEAC Calabria, ha illustrato il contesto del volontariato penitenziario regionale in cui sono ancora molto poche le realtà che si occupano di questo tema. Successivamente è intervenuta Laura Marignetti, presidente SEAC nazionale, che ha presentato l’associazione sottolineando l’importanza dell’azione svolta dalle associazioni che si occupano del volontariato “della giustizia” e del rapporto con la comunità.
Luisa Prodi, già presidente nazionale SEAC e volontaria dell’associazione di volontariato “Controluce” di Pisa ha rappresentato le molteplici difficoltà vissute da chi dovrebbe essere rieducato dal sistema penitenziario che spesso non è accompagnato nel suo percorso di reinserimento sociale e vive lo stigma del “diverso”. Ha sottolineato, inoltre, l’importanza del progetto che si propone di promuovere un cambio di mentalità rispetto alla percezione dei detenuti da parte della comunità. Francesca Vanessa Sorrento ha poi esplicitato nel dettaglio gli elementi caratterizzanti del progetto che ha voluto abbinare le misure di comunità al tema del fabbisogno alimentare, grazie alla disponibilità di alcuni terreni in uso all’associazione, ed ha sottolineato il lavoro svolto dall’equipe di psicologi ed assistenti sociali che hanno preso parte alle attività progettuali tra cui Filomena Mazza, psicologa, che ha posto l’attenzione sull’importanza di un progetto psico-socio-educativo e di affiancamento della persona in esecuzione penale esterna per ricostruire un legame con la società. Don Francesco Gentile ha confermato la disponibilità della parrocchia nel supportare interventi di accoglienza ed integrazione mentre Francesco Notaro, responsabile dei servizi alla persona del Comune di Isola di Capo Rizzuto, ha sottolineato il lavoro svolto dall’Amministrazione comunale per supportare i percorsi inclusivi messi in campo dall’associazione i giovani della carità e dagli altri enti del terzo settore che operano nel territorio.
Presente all’incontro anche il direttore UIEPE della Calabria, Emilio Molinari, che ha sottolineato il grande interesse dell’Ufficio nei confronti del volontariato, evidenziando la necessità di proseguire un rapporto di collaborazione sviluppato anche con il supporto dei CSV calabresi. Il direttore ha proseguito presentando diversi progetti in cantiere, invitando gli enti del terzo settore a collaborare e rappresentando il trend positivo rispetto all’impegno dei volontari in ambito penitenziario. Franceschina Squillace, responsabile ULEPE Crotone che da diverso tempo collabora con l’associazione, ha sottolineato l’importanza dell’azione realizzata ed ha evidenziato l’utilità di una maggiore visibilità delle attività svolte proprio per una migliore sensibilizzazione rispetto alle misure di comunità.
Filippo Sestito, direttore del Centro Servizi per il Volontariato di Crotone, ha messo in evidenza l’importanza del lavoro realizzato dall’associazione “I giovani della carità” sottolineando la necessità di promuovere quanto realizzato e confermando il supporto del CSV di Crotone mediante l’erogazione di tutti i servizi utili a qualificare e migliorare l’impatto sociale dell’attività svolta. Ha poi ribadito la disponibilità a collaborare con gli enti preposti per favorire lo sviluppo del volontariato in ambito penitenziario.
Lidia Bauckneht, presidente della Coop. Soc. Kroton Community, ha focalizzato il suo intervento sulla necessità di promuovere le misure di comunità e sulla rilevanza di un percorso di accompagnamento volto al reinserimento sociale che deve essere il più inclusivo possibile. Michela Morganti, volontaria dell’associazione “Controluce” di Pisa e F.T. di Isola di Capo Rizzuto, coinvolto direttamente nel percorso di reinserimento, hanno concluso la prima parte dell’incontro condividendo le proprie esperienze.
Dopo un momento conviviale che l’associazione “I giovani della carità” ha inteso organizzare per tutti coloro che sono intervenuti all’incontro, i presenti hanno potuto visitare i terreni coltivati dall’associazione nel quale sono impegnati i soggetti coinvolti nelle misure di comunità.
Circa mille viti, diversi alberi di ulivo e da frutta, hanno consentito ai destinatari delle misure di comunità, accompagnati dai volontari dell’associazione, di impegnarsi concretamente in un progetto di recupero e di reinserimento attivo nella società, coltivando e curando piante ed alberi e raccogliendone i preziosi frutti.
Grande soddisfazione è stata espressa da parte di tutti coloro che hanno preso parte alla giornata, in particolare dai volontari dell’associazione “Controluce” e dal presidente del SEAC nazionale Laura Marignetti che hanno potuto verificare “con mano” la bontà del lavoro svolto da “I giovani della carità”, certamente tra le realtà più significative nell’ambito del volontariato penitenziario del nostro territorio.

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