Camminare, camminare, camminare. È la migliore delle cure, a tutte le età. A maggior ragione quando il decadimento fisico dovuto all’avanzare dell’età porta all’acuirsi delle patologie più frequenti. È ciò che promuove FederAnziani in ottanta piazze d’Italia con la campagna “Due passi in centro”, volta a riscoprire le bellezze dei centri storici, da visitare rigorosamente a piedi. Nella sua tappa a Catanzaro, e più precisamente al centro anziani Umberto I, il gruppo regionale, presieduto da Brunella Stancato, ha invitato il pubblico presente ad abbandonare la sedentarietà ed a perseguire la passeggiata come stile di vita e come antidoto alla tristezza, ai pensieri negativi e, naturalmente, alle malattie che investono l’apparato cardiocircolatorio e respiratorio.
Il piacere del ritrovarsi nell’ “agorà”, la piazza della condivisione e degli incontri, che nelle grandi città è stata soppiantata dai centri commerciali – come ha puntualizzato Antonio Montuoro, responsabile per l’Asp degli istituti penitenziari di Catanzaro – è stato precluso negli anni ai molti anziani che si vedono confinati all’interno delle proprie case. Con la pratica del “fare rete” tra associazioni si può ovviare allo stato di solitudine che opprime gli over 65 dell’epoca moderna: un po’ come si sta facendo all’Umberto I, in cui il CSV di Catanzaro, assieme a tante associazioni, propone un programma variegato di attività ricreative aventi lo scopo di far uscire l’anziano da casa. Tra queste, come ha ricordato il presidente del CSV, Luigi Cuomo, anche le camminate tra i boschi della Sila, in collaborazione con la Uisp, e le varie gite sociali, sono state organizzate con la duplice finalità di far socializzare e di spingere al movimento gli utenti più anziani. E l’iniziativa della FederAnziani rientra nel ventaglio delle proposte: un’iniziativa di prevenzione lodevole, che è servita anche a porre l’accento sulle insidie che si nascondono dietro abitudini poco salutari: la “bronco pneumopatia cronica ostruttiva” (bpco) vi rientra a pieno titolo, essendo forse una delle malattie causate dal fumo in più largo aumento tra i paesi occidentali. Come ha avuto modo di chiarire Girolamo Pelaia, ordinario di pneumologia all’Università Magna Graecia di Catanzaro, la Bcpo è tanto insidiosa quanto devastante: nel 2020, infatti, si stima che possa diventare la terza causa di morte della popolazione mondiale, per cui individuarla prima che sia troppo tardi (spesso i suoi sintomi vengono sottovalutati) e combatterla con le giuste terapie farmacologiche ed il movimento fisico costante diventa un imperativo di fronte al quale nessuno può tirarsi indietro.