E’ entrato nel vivo il percorso formativo che, per la prima volta, vedrà il coinvolgimento dei Centri di Servizio al Volontariato, del Forum del Terzo Settore, della Convol e del Comitato di Gestione, unitamente alla Regione Calabria. L’occasione è di quelle più “ghiotte”: orientarsi nel “mare magnum” delle leggi nazionali, alla luce della recente riforma del Terzo Settore, e sfruttare al meglio l’opportunità che deriva dai fondi strutturali europei del Por Calabria 2014-2020. Come ha avuto modo di chiarire il dirigente della programmazione comunitaria Tommaso Calabrò – intervenuto al primo incontro operativo all’Hotel Lamezia, che ha visto l’ampia partecipazione delle varie “anime” di cui si compone il Terzo Settore regionale – nei vari assi di cui si compone il Por la componente “sociale” non è mai trascurata, anzi.
Al di là dei tre assi di maggiore interesse e pertinenza – “inclusione sociale” (asse 9 e 10), volto a ridurre il numero di persone che vivono sotto la soglia di povertà; “tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale” (asse 6), e “promozione dell’occupazione sostenibile e di qualità” (asse 8) – il confronto sociale è ritenuto utile in ogni parte di cui si compone il Por, anche con riferimento alla ricerca ed all’innovazione, all’attrattività del sistema produttivo ed alla mobilità sostenibile. Per la prima volta, dunque, ed anche a seguito del rapporto di collaborazione che i Centri di Servizio hanno avviato con l’ente regionale in vista del percorso formativo, le associazioni di volontariato, le cooperative, le fondazioni, le imprese sociali saranno chiamate a dare un contributo di qualità alla programmazione, al fine di evitare che i milioni di euro previsti possano andare perduti. Con il riconoscimento del ruolo del Terzo settore a livello nazionale ed europeo viene ad attuarsi quella che il dirigente Calabrò ha definito “un’inversione di tendenza” nel considerare i benefici sociali maggiori di quelli economici. Il perseguire un nuovo “metodo” di programmazione concordata, che è anche all’origine della costituzione di un ufficio di partenariato all’interno della Cittadella regionale, vede tutti d’accordo – Giuseppe Perpiglia, coordinatore regionale dei Centri di Servizio al Volontariato, Gianni Pensabene, portavoce regionale del Forum del Terzo Settore, Tommaso Marino in rappresentanza del Coge Calabria e Benito Rocca per conto della Convol – con l’auspicio (evidenziato nei vari interventi) che possa consolidarsi come pratica ricorrente fondata però su un’abile regia. Tre saranno gli incontri complessivi per l’avanzamento di proposte valide attraverso la suddivisione in gruppi di lavoro, a seconda delle tematiche affrontate. Il prossimo avrà ad oggetto l’asse 9 sull’inclusione sociale.