Investito nel giardino di casa e trasferito in aereo a Roma, raccolta fondi per salvare il piccolo Manuel
Era tutto pronto per festeggiare il compleanno della mamma: i tavoli addobbati, i colori e i suoni della festa. Visi rilassati e sorridenti dopo una giornata come tante di lavoro. Poi un attimo, un solo dannato attimo e quella festa si è trasformata in un incubo, il peggiore che un genitore possa anche solo immaginare di vivere. Manuel, di appena 22 mesi, viene investito nel giardino di casa da uno zio mentre fa retromarcia con l’auto. L’elisoccorso porterà il bimbo a Catanzaro, all’ospedale Pugliese.
Un mese in rianimazione. Sarà tenuto nel reparto di rianimazione fino al 22 maggio. Dal giorno dell’incidente, per i genitori e la famiglia, inizia un doloroso cammino. Nelle prime due settimane, a causa del grave trauma cranico con emorragia interna, il bambino è stato tenuto in coma farmacologico e successivamente messo in sedazione, per avviarlo ad una fase graduale di risveglio. Il monitoraggio continuo del bambino, ha dato esito confortante nell’arco di questo periodo. Avverte la presenza dei genitori nella stanza; storce il musetto come in un accenno di pianto o lascia scendere una lacrima quando gli si parla.
Un’onda d’amore. Nella tarda mattinata del 22 maggio, il piccolo Manuel, viene trasferito al Bambin Gesù a Roma a bordo di un aereo Falcon 50 del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare. Il piccolo, viene accompagnato dalla mamma e da un’equipe medica.
La storia di Manuel, ha commosso nelle prime ore, l’intera regione e nei giorni successivi, il mondo intero. La famiglia, dotata di una grande e forte fede cristiana, ha chiesto e supplicato attraverso i social, fin da subito, preghiere per il bambino. In maniera autonoma si sono creati i primi gruppi di preghiera a Paravati da Natuzza, a Rosarno e in molti altri paesi limitrofi; le suore francescane del convento di Gubbio, hanno fatto un cammino-pellegrinaggio a piedi fino a Roma; e poi ancora gruppi di preghiera a Lourdes, Swindon (in Inghilterra), in Canada, Città del Messico, Gerusalemme e adesso anche a Seniza (Minsk, Bielorussia). Migliaia di persone seguono attraverso i social, gli aggiornamenti che le zie e il papà danno, sullo stato di salute del piccolo.
Questa onda d’amore che li ha abbracciati, li commuove e si dicono grati a quanti nelle loro preghiere, pensano al loro piccolo Manuel. Spesso però, non è facile rispondere e dar retta a tutti. Lo stress di queste dolorose giornate, influisce come è ovvio, sulla loro stabilità emotiva. Ferisce la famiglia, come è avvenuto in queste ore, la pubblicazione di una foto di repertorio di un bambino in barella mentre veniva trasportato sull’aereo, che non era Manuel ma che ha scosso e scioccato la famiglia. Foto prontamente cancellata dal giornale che l’ha usata, con parole di scuse e di comprensione, manifestando la loro vicinanza al dolore vissuto. La famiglia intende proteggere il piccolo Manuel e infatti, le uniche foto che ha concesso in circolazione sul web, sono quelle in cui il bambino, di profilo, bacia una piccola statua della Madonna.
“Insieme per Manuel”. In questi momenti bisogna essere tanto forti, anche per superare la notizia, già denunciata agli organi competenti, di sciacalli che nel nome di Manuel, avevano avviato una raccolta fondi. Per questo motivo e per la richiesta sempre maggiore di parenti e amici, di poter aiutare concretamente la famiglia nelle spese che dovrà sostenere , è nata una raccolta fondi “Insieme per Manuel”, i cui referenti unici sono Loredana D’Ascoli e Francesco Trovato. Le donazioni possono essere effettuate sulla Posta Pay del papà di Manuel n. 4023 6006 6209 3949 intestata a Diego D’Ascoli – Cod. Fisc. DSCDGI86P05M208D . La famiglia, continua a chiedere preghiere e rispetto per questi giorni di sofferenza. Manuel avrà bisogno di tempo. Il bambino sta per riprendere la respirazione autonoma. Verrà anche alleggerita di molto, fino ad essere tolta, la sedazione. L’intenzione dei dottori è quella di portarlo al risveglio vero e proprio, nell’arco di un tempo ragionevolmente breve. Anche l’ematoma è quasi completamente riassorbito.
Attesa e preghiere, questo è il messaggio della famiglia, a quanti seguono la storia del piccolo guerriero Manuel, nella speranza che al più presto, possa tornare a casa con mamma e papà, così come era prima di quel tragico giorno che ha devastato le loro vite.