Approvato l’emendamento che conferma fino al 2025 le agevolazioni per il non profit. La viceministro Bellucci dichiara: «È una soluzione ponte verso il passaggio all’esenzione per questi enti». Il Forum Terzo settore: «La proroga serva a individuare una soluzione definitiva a un problema noto da tempo»
gevolazioni e semplificazioni fiscali per il Terzo settore, che altrimenti si sarebbero esaurite il primo luglio 2024, sono state prorogate al primo gennaio 2025. A prevederlo un emendamento al decreto Milleproroghe (il cui esame proseguirà oggi 14 febbraio, dopo la seduta notturna che si è conclusa poco prima dell’alba).
L’emendamento è stato sostenuto da tutti i gruppi parlamentari e approvato all’unanimità dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera, con il parere favorevole del Governo e dei relatori.
«Il parere positivo del Governo all’emendamento al Dl Milleproroghe, che proroga al 1° gennaio 2025 l’entrata in vigore del nuovo regime Iva per gli enti non commerciali, è un altro impegno mantenuto in favore dell’articolato mondo del Terzo settore, una soluzione “ponte” con l’obiettivo di lavorare alla semplificazione per il passaggio all’esenzione dell’Iva per questi enti», dichiara il viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci. «Stiamo lavorando da inizio legislatura per dare finalmente attuazione al Codice del Terzo settore e alla semplificazione degli adempimenti amministrativi. Il nostro obiettivo» prosegue Bellucci, «da sempre, è quello di favorire la libera associazione dei cittadini per lo svolgimento di attività di interesse generale, fondamentale per la promozione del bene comune come recita la nostra Costituzione».
Soddisfatto il Forum Terzo Settore: «La proroga che fa slittare al 1 gennaio 2025 l’entrata in vigore del nuovo regime Iva per il Terzo settore era molto attesa dalle realtà non profit del nostro Paese, che correvano il serio rischio di non riuscire ad adeguarsi alla nuova normativa a causa dei tempi stretti e della gravosa serie di pratiche burocratiche e amministrative da gestire, pur non dovendo pagare l’imposta. Il nostro appello di questi giorni è stato ascoltato ed è un segnale positivo da parte del Parlamento e del Governo che apprezziamo», dice Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore.
Ci aspettiamo che la proroga serva a individuare una soluzione definitiva a un problema noto da tempo. Da due anni chiediamo una disciplina del regime Iva che tenga conto delle peculiarità del Terzo settore
Detto questo, tuttavia l’auspicio del Forum è quello «di non doverci ritrovare in questa situazione ancora una volta tra qualche mese e, soprattutto, ci aspettiamo che la proroga serva a individuare una soluzione definitiva a un problema noto da tempo. Come facciamo ormai da due anni, continuiamo a chiedere una disciplina del regime Iva che tenga conto delle peculiarità del Terzo settore, le cui attività per lo sviluppo sociale ed economico del Paese sono il vero valore aggiunto da riconoscere».
L’inquadramento fiscale del Terzo settore infatti, conclude Pallucchi, «è un tema ben più ampio e rappresenta l’ostacolo principale alla piena attuazione della riforma. Anche le Onlus, infatti, attendono ancora una risposta e, a sette anni di distanza dall’approvazione del Codice del Terzo settore, è ancora sospesa l’autorizzazione Ue per l’intero pacchetto fiscale».
Fonte: Vita