Il Jova Beach Party 2022 farà tappa tra i vari siti in Italia anche a Roccella Jonica in provincia di Reggio Calabria il 12 e 13 agosto.
Da molti viene definito l’evento dell’anno per le migliaia di persone che affluiranno sul posto, per l’economia locale e regionale, per l’indotto che creerà, insomma una vera e propria boccata di ossigeno per quell’area geografica della Calabria.
Del resto il luogo scelto per il concerto non è un’area protetta, né tanto meno quest’anno sono state rilevate, finora nidificazioni di Fratino (Charadrius alexandrinus) e di Tartaruga marina (Caretta caretta) le due specie che normalmente si riproducono nell’area calabrese scelta da Jovannotti, su cui giustamente si è focalizzata l’attenzione a causa della rarità delle due specie e che tanti problemi stanno dando localmente agli organizzatori del tour.
Le autorizzazioni sono state concesse ed è quindi tutto legale e regolare. Via alle ruspe per lo sbancamento e il livellamento della spiaggia, alla sistemazione del “villaggio” (delle dimensioni pressappoco di tre campi da calcio), delle luci e di tutto il necessario.
L’area Jonica reggina scelta per il Jova Beach Party, però, è tra le più vocate per ospitare le due specie a rischio di estinzione.
Loro per vivere e riprodursi hanno bisogno della spiaggia, non possono farne a meno, sulla spiaggia depongono le loro uova e lo fanno da migliaia di anni, prima ancora che Jovanotti si inventasse questa “grande figata”.
Tutte le coste italiane sabbiose o rocciose che siano, sono aree preziose per la biodiversità, d’estate subiscono una forte pressione antropica e i mega eventi in spiaggia, aggravano notevolmente la già precaria conservazione di questi siti, fonte di grave disturbo per la fauna selvatica.
Le luci artificiali ad esempio, disorientano i piccoli di Tartaruga marina durante la schiusa anche a centinaia di metri di distanza dalla fonte luminosa e i rumori intermittenti e imprevedibili, tipici dei concerti, vengono percepiti dalla fauna selvatica come una minaccia, possono portare a cambiamenti sostanziali del comportamento e mettere a rischio la loro sopravvivenza.
Spiagge e litorali rappresentano ambienti fragili e dinamici e sono importanti aree di transizione tra la terraferma e il mare. Oltre a ospitare preziosi ecosistemi, sono aree filtro che proteggono il mare dall’inquinamento dell’entroterra e l’entroterra dall’azione erosiva del mare e dalla risalita dell’acqua salata nelle falde di acqua dolce.
Movimentare, come nel caso del Jova Beach Party migliaia di metri cubi di sabbia per rendere fruibile la spiaggia a migliaia di persone, oltre a distruggere dune, piante pioniere ed ecosistemi diversi, è pericoloso per la stabilità della spiaggia stessa.
Gli organizzatori sostengono che tutto sarà riportato come prima.
I processi di ripristino hanno tempi naturali molto lunghi, una spiaggia aggredita contemporaneamente da migliaia di persone che ballano, saltano e compattano la sabbia, preventivamente livellate dalle ruspe, non tornerà se non dopo anni come prima…
Vogliamo ribadire che non esistono concerti ecosostenibili in spiagge o aree naturali, anzi, questi sono spesso il frutto di decisioni, anche politiche, che violano gli stessi valori di sostenibilità e tutela ambientale declamati tra le loro finalità.
Ed è ancora più strano che vengano concesse autorizzazioni per dei concerti, visto che ad oggi l’art. 9 della Costituzione non tutela più solo il paesaggio, ma anche l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, ponendo anche un limite all’iniziativa economica privata, che non può svolgersi in contrasto con la salute e l’ambiente.
Ma evidentemente ciò non basta, è per questo chiediamo che siano introdotte al più presto norme che vietino pratiche a nostro dire, pericolose ed ingiuste, dal momento che esistono luoghi storicamente deputati allo svolgimento di tali spettacoli, come stadi e arene.
LIPU Calabria
Italia Nostra
Marevivo Sezione di Lamezia Terme
StorCal
Rifiuti Zero Lamezia Terme
Fonte: Italia Nostra