L'impegno della Fondazione Città Solidale contro le vittime della tratta

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La tratta di esseri umani è una delle peggiori schiavitù del XXI secolo, e riguarda il mondo intero. Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) e l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc) circa 21 milioni di persone, spesso povere e vulnerabili, sono vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale o lavoro forzato, espianto di organi, accattonaggio forzato, servitù domestica, matrimonio forzato, adozione illegale e altre forme di sfruttamento.

La Fondazione Città Solidale Onlus, ormai dal 2008 è impegnata nell’attivazione di alcuni servizi residenziali in strutture protette, dedicati all’accoglienza di persone vittime della tratta di essere umani. In questa ottica di aiuto e sensibilizzazione, nella giornata del 9 febbraio, si è organizzato un punto informativo presso piazza Prefettura a Catanzaro che potesse essere anche un momento di incontro con la popolazione. I progetti portati avanti dalla Fondazione, denominati I.N.C.I.P.I.T. ed Eleutheria, sono ancora in corso: hanno un’estensione regionale e sono frutto di una collaborazione tra diverse organizzazioni del privato sociale, alle quali fa capo la Regione Calabria – Settore Politiche Sociali. I servizi hanno la finalità di consentire un graduale inserimento sociale, dopo aver opportunamente consentito alle persone accolte di ristabilire il proprio equilibrio psicofisico, intaccato pesantemente dallo stato di schiavitù subito. Proprio in questo anno della Misericordia ci si sta avvalendo del servizio dell’unità di strada, che assiste direttamente le vittime nei luoghi ove si consuma lo sfruttamento, fornendo un servizio di ristoro e di orientamento ai servizi territoriali. In alcuni casi è stato possibile prendersi carico dei casi di sfruttamento, attivando, dopo l’emersione, la “liberazione” delle vittime, collocandole in zone più sicure.

La speranza è che nel prossimo futuro, seguendo quelle che sono anche le parole del Santo Padre, “dichiariamo in nome di tutte e di ciascuna delle nostre fedi che la schiavitù moderna, in termini di traffico di esseri umani, di lavoro forzato, di prostituzione, di sfruttamento di organi, è un crimine contro l’umanità. Le sue vittime sono di ogni estrazione, ma il più delle volte si tratta di persone tra le più povere e vulnerabili dei nostri fratelli e sorelle”, e che sia sempre maggiore l’impegno e la partecipazione di tutta la cittadinanza, attraverso il sostegno a tutte quelle professionalità che giorno dopo giorno si impegnano a contrastare questo fenomeno.

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