L’ultimo pensiero dell’anno vogliamo dedicarlo a Renato Denardis, che diverse volte è venuto a trovarci al CSV assieme a Ninetta Cristallo, dell’associazione Ave-Ama, che aveva scorto le enormi potenzialità racchiuse nei suoi versi poetici. La sua ultima raccolta, “Speranza e sentimento”, aveva avuto anche dei riconoscimenti in ambito nazionale, ed era stata presentata alla libreria “Ubik” di Catanzaro nel marzo scorso, con l’incitamento degli amici che, come lui, frequentavano il centro diurno di salute mentale.
Nessuno poteva presagire quel che sarebbe successo da lì a qualche mese. Qualche giorno fa, infatti, il corpo senza vita di Renato è stato trovato vicino ad un canale, a Milano. Non sappiamo perché Renato si trovasse nel capoluogo lombardo. E non sappiamo neanche se la sua fine tragica sia stata dettata da una libera scelta.
Il suo malessere lo manifestava attraverso l’uso laconico delle parole, e la ricerca stilistica di versi intimi e al tempo stesso inneggianti di bellezza. A tratti cupi, sì, ma mai disperati, o almeno così ci era sembrato.
Forse era stata per tutti noi un’illusione, forse volevamo credere che Renato, in realtà, non soffrisse in maniera ormai cronica del “male del vivere”. Ci faceva comodo pensarlo.
Ma ora Renato non c’è più, e a poco servono i sensi di colpa che una storia così drammatica si porta dietro. Dal canto nostro, non potevamo non ricordarlo, con le sue tenere insicurezze, gli occhi tristi e puri, l’educazione d’altri tempi. E non aveva ancora quarantadue anni.