La Commissione Ue approva il Piano Nazionale Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027

La Commissione Europea ha approvato il nuovo Programma Nazionale Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027 (C(2022) 9029 final) che si prefigge, quale obiettivo generale, di promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà quali valori fondamentali del nostro stile di vita. Sotto la governance del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali si punterà ad ampliare il raggio di azione degli interventi, indirizzandosi verso le condizioni che portano all’esclusione sociale, allargandone lo spettro verso tutte le nuove fragilità che stanno emergendo anche a seguito della pandemia da Covid-19.

Si tratta nello specifico di:

  • mantenere un forte presidio sugli interventi di inclusione e politica attiva, investendo allo stesso tempo in nuovi modelli di intervento, sostenendo il rafforzamento del sistema dei servizi sociali e promuovendo un approccio basato sulla presa incarico e, ove appropriato, sulla definizione di progetti personalizzati, a partire dal superamento delle disparità economiche, sociali e territoriali;
  • mantenere e rafforzare le azioni volte a intercettare target specifici di destinatari, in particolare la popolazione di etnia RSC, la popolazione immigrata, persone con disabilità o non autosufficienti, donne vittime di violenza e di tratta, tutela e promozione dell’inclusione sociale delle persone di minore età ed interventi su quelli a maggiore rischio di esclusione sociale e povertà educativa (anche in raccordo col progetto europeo di Child guarantee);
  • mantenere una forte enfasi sulla povertà estrema, considerando come una componente importante del nuovo Programma Nazionale sarà quella di sostegno alimentare e distribuzione di beni materiali;
  • agire sulle infrastrutture sociali e per l’inclusione attiva con traguardi di medio lungo periodo.

In sintesi sono 5 le finalità principali perseguite dal Programma:

  1. Finanziamento di servizi o attività innovativi e/o non ancora strutturati
  2. Azioni rivolte a target specifici di popolazione, a contesti territoriali e sub territoriali quali le grandi e medie aree urbane e le loro periferie
  3. Possibilità di attivare linee di intervento volte ad intercettare popolazioni target non considerate adeguatamente in sede di PNRR e nell’utilizzo dei fondi nazionali
  4. Integrazione delle progettualità proposte nel PNRR, con particolare riferimento alla componente servizi
  5. Investimenti nella capacitazione istituzionale e sulle competenze degli stakeholders.

Il Programma dispone, nel complesso (finanziamento UE e cofinanziamento nazionale), di oltre 4 miliardi di euro e si articola in 4 Priorità principali (tre FSE+ e una FESR), a cui si aggiungono 2 Priorità di AT (una FSE+ ed una FESR). Queste risorse potranno essere spese, in ottica di sistema, per progetti complementari agli obiettivi individuati dal PNRR.

 Fonte: lavoro.gov.it

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