La tutela dell'ambiente e degli animali entra a far parte della Costituzione

La tutela dell’ambiente e degli animali entra a far parte dei principi fondamentali della Costituzione. Il via libera è arrivato due giorni fa con l’approvazione definitiva da parte della Camera dei deputati delle modifiche agli articoli 9 e 41 della Carta. “Una svolta storica per la nostra Repubblica – commenta la presidente di CSVnet Chiara Tommasini – e un riconoscimento anche per tutte quelle forze della società civile e le organizzazioni del terzo settore che si battono per la difesa dell’ambiente. Un’azione che oggi assume ancora più forza e significato e che auspichiamo venga ancora più riconosciuta e valorizzata”.  
Come sottolineato anche da altre realtà attive da sempre in questo ambito come Legambiente, le modifiche di fatto richiamano in modo importante il tema della lotta ai cambiamenti climatici ed esplicitano il concetto della preservazione dell’ambiente in modo che il suo equilibrio si protragga per le generazioni future.
“Il Parlamento ha saputo introdurre fra i principi fondamentali un sentimento ormai patrimonio comune della popolazione nazionale e mondiale – sottolinea la presidente di CSVnet -. Ha posto un nuovo limite all’attività privata, la quale non può andare a danno dell’ambiente e della salute oltre che della libertà, della sicurezza e dignità umana”.
Nell’articolo 41 infatti, che rientra nella parte legata ai “diritti e doveri dei cittadini” sono stati aggiunti due incisi – al secondo e al terzo comma – legati all’iniziativa economica e privata. Un’ulteriore modifica riguarda infine l’inserimento del fine ambientale anche nell’azione economica del settore pubblico.
Poche parole e principi chiari che aprono nuovi scenari” ha detto Chiara TommasiniÈ compito del legislatore adesso tradurli in norme equilibrate e rispettose del dettato costituzionale, anche nella parte che riguarda il mondo animale inteso come integrato a quello ambientale come parte di un unico ecosistema. Ci auguriamo che questa scelta del Parlamento italiano sia di buon auspicio non solo per le scelte del nostro governo nella impegnativa e necessaria transizione ecologica; ma che dia ancora più forza agli impegni dell’Unione europea e della Comunità internazionale nel momento in cui si alzano angoscianti venti di guerra che riguardano anche il controllo delle risorse naturali. Solo lavorando tutti insieme per garantire la pace è possibile dare al Pianeta la possibilità di invertire la rotta e di garantire il futuro di tutte e tutti”.
Fonte: CSVnet

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