L’Aism regionale lancia il progetto “Cambia il finale” contro la discriminazione sul lavoro delle donne

La Sede Regionale AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) sta avviando il progetto: “#Cambia il finale! Una rete di prossimità per il supporto delle donne con disabilità che subiscono discriminazione multipla sul lavoro, in famiglia e che possono diventare esposte alla violenza”.

Il progetto è finanziato dalla Regione Calabria.

Nelle azioni previste per l’attuazione dell’Agenda 2025 della Sclerosi Multipla, Aism si mobilita per sostenere le donne con disabilità. Il Progetto prevede di mettere in campo nuovi strumenti concreti e trasferibili con e per le ragazze e le donne con sclerosi multipla per fronteggiare gli impatti delle discriminazioni che subiscono e nell’uscire da condizioni di invisibilità, violenza, molestie e difficoltà sia in campo lavorativo che in famiglia che nell’accesso a servizi socio-sanitari e  ha come obiettivo quello di attivare una rete territoriale fra servizi, associazioni del territorio e rete di accoglienza AISM per favorire l’emersione delle situazioni di discriminazione per garantire inclusione lavorativa, consapevolezza della discriminazione, e percorsi di uscita da situazioni di violenza.

Un percorso quindi di informazione e formazione per le donne, ma anche un lavoro di rete con i servizi territoriali, le Associazioni e le Istituzioni.

Il progetto è aperto a tutte le donne con disabilità che avranno la possibilità di confrontarsi e raccontarsi, che potranno avere consulenza gratuita e supporto nei percorsi di crescita e di affermazione dei loro diritti.

Maya Angelou dice «Ogni volta che una donna lotta per sé stessa, lotta per tutte le donne.» 

Informiamoci, facciamo rete, formiamoci e fermiamo la discriminazione e la violenza verso le donne con disabilità. 

IDEA PROGETTUALE

La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità afferma, nell’art. 6, che le donne e le ragazze con disabilità sono soggette a discriminazioni multiple e di genere. Essere donne con disabilità implica un maggior impegno nel vedere riconosciute le discriminazioni sul lavoro, le molestie e le violenze perché spesso la condizione di disabilità oscura il genere. Le donne con disabilità subiscono una doppia discriminazione che ne condiziona pesantemente le opportunità di partecipazione, autodeterminazione e scelta in ambito sociale, lavorativo e familiare.

Le violenze possono essere di vario tipo fisiche e psicologiche ma anche emotive e fanno leva sul senso di inferiorità, sulla non autosufficienza e quindi sul sentirsi un peso, impedendo percorsi di autonomia ed emancipazione.

Il progetto intende “specializzare” la rete di accoglienza AISM attraverso alcune azioni sinergiche:

  • formare gli operatori della rete di accoglienza AISM alla rilevazione dei segnali di discriminazione e violenza spesso non segnalati esplicitamente dalle donne in contatto
  • formare ed inserire donne nella Rete RED, rete attiva in Aism che collabora con la rete di accoglienza per affiancare le sezioni territoriali nelle azioni di accoglienza, ascolto, presa in carico
  • creare dei protocolli di intesa e collaborazione con la rete dei centri antiviolenza e le associazioni che si occupano del tema al fine di integrare i processi di presa in carico, protezione e percorsi di empowerment
  • dare sostegno alla genitorialità delle donne con SM
  • dare supporto alle donne nell’inserimento lavorativo e/o nei processi di accomodamento ragionevole

CONTESTO SPECIFICO

La Sclerosi Multipla, come è noto è una patologia del Sistema Nervoso Centrale che insorge in età giovanile e accompagna la persona colpita per l’intero arco della vita. La malattia colpisce oltre 137.000 persone in Italia. A seconda delle sue differenti forme e di conseguenza dei sintomi e della disabilità che può causare, necessita di strumenti evoluti e specifici sia sul piano clinico e riabilitativo-abilitativo che su quello degli interventi sociali, di tutela e di promozione dell’autonomia e dell’empowerment.

Le donne sono colpite in misura superiore agli uomini con un rapporto circa doppio nei casi prevalenti, mentre tra i casi incidenti si registra in media un rapporto di 3 donne ogni uomo colpito dalla malattia.

La mancanza di informazioni corrette sulla SM e sul suo reale impatto è fonte di pregiudizi, interpretazioni scorrette che hanno una ricaduta diretta sulle scelte, sulle opportunità e sulla piena partecipazione delle donne con SM.

Sono molte le donne con SM che vedono compromessa la loro posizione lavorativa, per un ambiente ostile, che rischiano l’isolamento per mancanza di informazioni su opportunità e sostegni, che rischiano di precludersi scelte importanti come la maternità o, da madri, rimangono in situazioni di disagio e sottomissione per paura delle conseguenze sui figli.

Fonte: La Nuova Calabria

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