Troppi schiamazzi durante la rappresentazione teatrale, vengono fatti allontanare e per tutta risposta lanciano una grossa pietra che sfiora gli attori in scena.
E’ accaduto lo scorso 27 Luglio, presso la Villa Comunale di Crotone, all’interno del Progetto Villa in Rete, si è tenuta la rappresentazione teatrale “La Divina Commedia” de Il Filo di Sophia.
Protagonisti un gruppo di ragazzini, che non stavano assistendo alla rappresentazione, si è prodotta in una serie di azioni volte a disturbare la commedia.
I responsabili del progetto “Villa in rete” hanno chiamato le forze dell’ordine e segnalato l’accaduto.
I partner di progetto Pietro Drago, “Maslow” Gregorio Mungari Cotruzzolà, “Agorà Kroton” e “Alfa21” Tonio Laino, “CinalCi” Filippo Sestito, “Spalatori di nuvole” Fabio Riganello, Staff “Villa in rete” su questo triste episodio hanno avviato una riflessione:
“I beni comuni, non sono solo un bene della città, ma anche dei cittadini che la abitano e delle persone che la frequentano e, purtroppo, siamo ancora lontani dal raggiungimento di questo obiettivo. Anni di abbandono e, soprattutto, le politiche che hanno portato alla privatizzazione degli spazi pubblici, hanno creato un distacco, di una parte della popolazione, dal territorio e dai loro beni, a tal punto da sentire “invasive” le opportunità che vengono date per vivere al meglio un luogo, in questo caso la Villa Comunale di Crotone, e in maniera gratuita. Per quanto detto sinora vogliamo volgere un appello a quei ragazzi, che l’altra sera hanno cercato di rovinare un momento di condivisione collettiva, ed alla popolazione residente nei quartieri limitrofi, a partecipare come pubblico alle attività culturali che si svolgeranno per tutta l’estate in Villa, a contattarci e ad incontrarci per discutere, assieme di quelli che sono le loro visioni e di come vorrebbero che quel luogo venisse utilizzato. Ci rendiamo conto, più che mai, che necessita organizzare momenti di incontro con la popolazione in modo da renderli partecipi alla vita comunitaria ed alla cura dei beni comuni. Percorsi che portino le persone a percepirsi come attori attivi, e non passivi, della città. Per questo motivo ci impegneremo a trovare forme di coinvolgimento che possano mettere tutti in condizione di portare il proprio contributo alla discussione sulla città ed i suoi luoghi cercando di traghettarci dalla dimensione del dis-agio a quella dell’agio”.
fonte: www.wesud.it