In occasione della giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle donne e per la pace internazionale, la sede locale di Rombiolo dell’Archeoclub d’Italia “Armos” ha promosso un convegno intitolato “L’Archeologia al femminile, tra passato e presente”. A presenziare l’evento in veste di moderatrice l’avvocato Orietta Barbuto, il presidente dell’Archeoclub d’Italia sede di Rombiolo Nicola Mandaradoni e l’assessore all’istruzione Cinzia Lo Bianco in rappresentanza dell’amministrazione comunale. I lavori sono stati introdotti dall’archeologa Sesil Marcella, socia fondatrice del sodalizio “Armos”, la quale ha spiegato che l’evento è stato concepito con lo scopo di valorizzare il ruolo della donna nel mondo dell’archeologia. Un lungo e doloroso cammino che ha fatto si che si raggiungesse l’uguaglianza di genere e alle donne fossero riconosciuti pari dignità e diritti. Un percorso di emancipazione che non fu per niente estraneo al mondo dell’archeologia, in quanto disciplina nata prettamente appannaggio del sesso maschile. In particolare degli uomini ricchi, poiché studiare costava. Inoltre ha sottolineato come oggi, invece, il 70% dei professionisti dei beni culturali siano donne.
Infine come testimoni dell’archeologia del presente ha introdotto due professioniste dalla lunga e ricca carriera. L’archeologa Anna Murmura responsabile regionale Archeoclub d’Italia e presidente dell’associazione di Vibo Valentia e l’archeologa Maria Teresa Iannelli già funzionario della Soprintendenza archeologica della Calabria. Le quali a loro volta hanno raccontato di donne archeologhe del passato come Elena Lattanzi, Paola Zancani Montuoro, Juliette De La Geniere, Paola Pelagatti e Margherita Guarducci. Donne che hanno dedicato la loro vita all’archeologia e che sono considerate pietre miliari nel mondo scientifico. Inoltre hanno divertito il pubblico presente con ricordi della loro carriera personale. Infine la serata si è conclusa con due splendide composizioni di due autori locali, Antonella Daffinoti e Andrea Runco. La prima con una riflessione ed il secondo con una poesia rendendo omaggio alle donne, chiudendo con eleganza un incontro al femminile.
Fonte: ilVibonese