«Non vogliamo fermarci all’anno di Servizio civile, ma affrontiamo il suo dopo e il suo oltre» con queste parole Licio Palazzini ha introdotto il primo incontro promosso da ArciServizioCivile nazionale sulla spendibilità nel mondo del lavoro delle skill apprese. Dopo l’appuntamento milanese è in programma un incontro a Roma il prossimo 1 febbraio
«Noi non vogliamo fermarci all’anno di servizio civile, ma affrontiamo il suo dopo e il suo oltre. Per questo riteniamo importanti le competenze acquisite, la loro valenza trasversale, il loro riconoscimento e certificazione» con queste parole Licio Palazzini ha aperto il primo appuntamento promosso da ArciServizioCivile nazionale sulle competenze materiali e immateriali acquisite dai giovani durante il periodo di servizio civile e la loro “spendibilità” nel mondo del lavoro.
Palazzini ha proseguito: «Nello sviluppo del progetto durante lo scorso anno abbiamo selezionato tali competenze rifacendoci a normative nazionali ed europee e a quelle personali ed emotive, di comunicazione, organizzative e di cittadinanza abbiamo deciso di aggiungere anche quelle digitali, che tra l’altro sono le uniche al momento che hanno già un sistema certificato di registrazione e certificazione».
All’incontro, che si è tenuto ieri, 19 gennaio a Milano, dedicato a “Giovani, Terzo settore e competenze civiche e trasversali per un futuro più coeso” la cui prima parte è stata coordinata dal direttore di VITA Stefano Arduini, oltre all’assessore lombardo ai giovani Stefano Bolognini sono intervenuti esponenti del mondo del Terzo settore (Paolo Bandiera, Ivan Nissoli, Valeria Negrini) del mondo del lavoro e universitario e di agenzie di formazione e orientamento. Oltre che Onelia Rivolta, responsabile Servizio Civile di Anci Lombardia.
Secondo Vanessa Pallucchi portavoce del Forum del Terzo Settore le competenze trasversali permettono ad ogni soggetto non solo di inserirsi in un’organizzazione di Terzo settore, ciascuna caratterizzata da una propria peculiarità e da uno schema relazionale complesso, ma anche di essere volano per apportare innovazione.
Tiziana Solagna, Hr Business Partner Manager di Fastweb ha evidenziato che il servizio civile è un generatore di competenze trasversali che nel mondo del lavoro sono imprescindibili: quando a un giovane si propone l’esperienza lavorativa il valore delle sue competenze trasversali è paritetico e anzi molto spesso superiore al peso delle competenze tecnico-operative. «Il mondo del lavoro cambia a una velocità molto forte e le competenze trasversali sono quelle che permettono al giovane di cogliere le opportunità e di adattarsi al cambiamento in funzione il lavoro».
Per Paola Rossetti, funzionario Education di Assolombarda, «Le competenze trasversali sono importanti, in generale definiscono l’attitudine di una persona nella vita, potremmo definirle il petrolio del futuro. Ovviamente la diffusione capillare delle tecnologie e da una parte e la crescente complessità e mutevolezza degli scenari dall’altra hanno fatto sì che le aziende mostrassero una sensibilità crescente proprio nei confronti del pensiero critico, della capacità di risolvere i problemi complessi, dell’apprendimento attivo e dell’attitudine a lavorare in gruppo. In fase di offerta lavoro spesso le competenze trasversali vengono date per scontate e proprio per questo motivo una loro certificazione e validazione dovrebbero essere indispensabili anche perché i soggetti sono poco abituati a dare loro un peso e quindi a valorizzarle. Eppure un’analisi che abbiamo fatto su 150mila offerte di lavoro ha evidenziato che tra le richieste che compaiono ci sono il pensiero creativo, la capacità di comunicare con persone esterne all’organizzazione, quella di programmazione, la soluzione di problemi complessi, l’adattabilità, la flessibilità, la leadership».
Laura Ferrari, responsabile servizio Orientamento – Afol Metropolitana (l’Agenzia Metropolitana per la formazione, l’orientamento e il lavoro) ha osservato: «Noi siamo dei mediatori del lavoro: accompagniamo e prepariamo le persone, le aiutiamo a crescere, le presentiamo all’azienda nel modo più modo efficace, magari proponendo anche noi delle modalità di inserimento e di avvicinamento e per questo riteniamo il servizio civile un’esperienza di apprendimento».
Lucia Cianca ricercatrice Università Cattolica del Sacro Cuore, ha ricordato che il 2023 è l’Anno Europeo delle Competenze ed ha evidenziato come le competenze trasversali sembrino mutuate dalla classificazione Esco dell’Unione Europea che le basa sulla relazione tra diversi concetti (conoscenza abilità atteggiamenti e valori competenze e conoscenze linguistiche). Un aspetto importante è quello della loro valutazione, prima della loro validazione: temi affrontati nel Master Gestione e certificazione delle competenze da lei curato insieme a Eloisa Cianci.
Luigi Calò, Responsabile del Ptco I.I.S. Curie-Sraffa, ha sottolineato come la chiusura dell’alternanza scuola – lavoro sia stata negativa per i ragazzi che si sono trovati senza alcuna opportunità di incontro con le aziende ed ha evidenziato l’impossibilità di certificazione da parte della scuola delle competenze trasversali. «Noi possiamo certificare solo le competenze tecniche».
In chiusura lavori Palazzini ha ringraziato i partecipanti per aver fornito ulteriori piste di lavoro per presentare il progetto alle Istituzioni – che hanno il compito di dare risposte – e dall’altra per aver indicato altre che per noi sono estremamente utili anche a breve, ovvero in fase di colloquio con i giovani che hanno fatto domanda. «Mi auguro che ci incontreremo ancora perché vorrà dire che questo progetto è stato in grado di attivare delle sfide alle Istituzioni, in particolare al Dipartimento del Servizio Civile e alle Regioni».
Il prossimo appuntamento (in presenza e in streaming) a Roma mercoledì 1 febbraio al Centro Congressi Carte Geografiche in via Napoli 36 con la partecipazione di esponenti del mondo istituzionale.
Fonte: Vita.it