Il cammino sinodale voluto da Papa Francesco non è una moda del momento, ma uno stile del tutto nuovo di “fare chiesa” insieme.
Nel rispetto della “rivoluzione” che la Chiesa Universale si sta adoperando a portare avanti per fare quello che il Signore chiede, anche la Chiesa Locale muove i suoi primi passi verso l’ascolto-confronto con i vari settori della società. Ed è così che il nuovo arcivescovo di Catanzaro – Squillace, monsignor Claudio Maniago, ha voluto incontrare il mondo del sociale e le organizzazioni sindacali impegnate in città per comprendere su quali temi convergere e, quindi, camminare insieme.
“Il cammino sinodale proposto da Papa Francesco non è un’invenzione pastorale, ma è l’invito a svolgere con maggiore consapevolezza la missione che ci spinge a fare del bene agli altri – ha così esordito il nuovo arcivescovo accogliendo i rappresentanti delle associazioni, lunedì pomeriggio, nell’Aula Sancti Petri – Il popolo dei battezzati, comprendente anche chi fa fatica a tenere il passo all’interno della chiesa, è il tratto costitutivo della chiesa stessa, aperta alla narrazione di tutti senza giudizio, all’ascolto ed alla comunanza di intenti. Ed in questo cammino tutti hanno voce, anche chi è lontano dalla chiesa ma ha tanto da dire”. L’incontro, primo nel suo genere, non si è limitato dunque alla reciproca conoscenza, ma è andato oltre, perché su invito di don Piero Puglisi, presidente di Fondazione “Città Solidale”, i volontari hanno condiviso le esperienze portate avanti per il bene comune e hanno dato indicazioni sugli ulteriori passi che la chiesa potrebbe compiere per essere una comunità aperta a tutti. Le sollecitazioni sono state tante, e andranno a convergere in un lavoro di sintesi che, dalla chiesa locale, arriva alla Cei per essere studiato, approfondito ed essere oggetto di riflessione per spingere la chiesa ad essere più dinamica e attenta ai bisogni della comunità. Restituire alla donna la centralità che merita, e rendersi più attrattiva nei confronti dei giovani che non la frequentano, sono state alcune delle priorità consegnate ai rappresentanti della chiesa dalle associazioni che hanno presenziato all’incontro.
Un plauso per il nuovo stile di confronto intrapreso è venuto anche dal portavoce del Forum del Terzo Settore di Catanzaro-Soverato, Giuseppe Apostoliti, e dal presidente del CSV Calabria Centro, Guglielmo Merazzi: Apostoliti, facendo dono al vescovo di due libri a riassunto delle esperienze di accoglienza che anni fa hanno avuto per protagonisti i bambini di Chernobyl, ha rimarcato l’impegno di quanti, oggi come allora, si apprestano a fare con l’accoglienza dei profughi ucraini in fuga dall’orrore. Dal canto suo, Guglielmo Merazzi ha rimarcato la pertinenza e la tempestività del percorso sinodale appena avviato, che in un momento storico funestato da guerre e pandemie come quello attuale si promette di essere un nuovo modo per relazionarsi e superare le negatività in nome di una comunità più accogliente e meno conflittuale.
Ufficio stampa CSV Calabria Centro