L’associazione “Progetto Itaca” incontra gli studenti delle scuole superiori di Lamezia

Continuano gli incontri dell’associazione Progetto Itaca con i ragazzi delle scuole superiori di Lamezia Terme e dintorni.

L’associazione, nata a Milano nel 1999, oggi ha sedi in tutte le regioni d’Italia e  si occupa di fare informazione e prevenzione nelle scuole, dare supporto  a chi soffre di disturbi mentali e alle loro famiglie, accompagnare durante la riabilitazione i soggetti sofferenti, supportarli per un  pieno reinserimento nella società, anche attraverso la ricerca di lavoro e di autonomia abitativa.

L’ultimo incontro si è tenuto  nell’istituto Tecnico De Fazio di Lamezia Terme, dove i volontari  hanno incontrato i ragazzi , insieme a Paola Rotella , psichiatra del Centro di Salute Mentale di Lamezia Terme, con cui l’associazione ha stipulato un protocollo d’intesa.

La realizzazione del progetto è stata possibile grazie alla disponibilità di Rosina Manfredi, direttrice del Dipartimento di salute mentale, e all’interesse per il progetto  dimostrato dalla dirigente dell’istituto, Simona Blandini, e dei professori Domenico Mercuri e Nella Teotino. I ragazzi hanno accolto con favore  questa iniziativa, hanno partecipato volentieri, dimostrando attenzione e desiderio di approfondire argomenti che sappiamo essere diventati all’ordine del giorno, specie dopo la pandemia che ha aumentato a dismisura nei giovani i segnali di un disagio psichico. L’iniziativa attuata nelle scuole si propone di informare in modo chiaro e scientifico su eventuali segnali di un disturbo , di contribuire a superare lo stigma che accompagna spesso questi disturbi, di evidenziare la distinzione tra disagio adolescenziale e disturbo mentale, di richiamare l’attenzione sui fattori di rischio, come abuso di alcol o sostanze, gioco, dipendenza da internet e  di superare la paura di rivolgersi agli specialisti.

 Per concludere, un solo dato per tutti. Alla domanda: “perchè c’è più resistenza a chiedere aiuto quando si tratta di un disagio psichico?”, oltre il 90% dei ragazzi risponde  “perché si viene giudicati male dagli altri”.

 Ma alla fine dell’incontro alla domanda: “se un amico mi confidasse di avere un disturbo sarei più aperto ad ascoltarlo e a prenderlo sul serio?”, oltre l’ 85% risponde di si, confermando così’ l’utilità di queste iniziative.

 L’associazione organizza anche incontri di informazione e sensibilizzazione per docenti o genitori, con l’esclusivo intento di stimolare negli adulti l’attenzione verso il benessere psico- fisico dei ragazzi, per tentare di riconoscere in tempo e non sottovalutare eventuali segnali che si potrebbero tramutare in un vero e proprio disturbo mentale.

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