Riceviamo e pubblichiamo
La Giornata del rifugiato a Pianopoli è stata un’occasione per celebrare l’accoglienza e l’integrazione sul territorio, ma soprattutto è stata un risultato eccellente per il comune e per le cooperative ENEA e IRIDE, che per il secondo anno consecutivo hanno compiuto insieme un lavoro che ha costruito realmente un ponte tra le diverse etnie, uno spazio che è vita reale per la comunità ospitante e per chi con la propria storia di disperazione è arrivato sul nostro territorio per chiedere aiuto. Una festa che fa esprimere e integra i giovani senza distinzione di razza, in una comunità che li ha accolti con affetto e disponibilità.
Il comune, tra l’altro, ha anche reso disponibile il piccolo parco dove è stata realizzata la festa, al fine di dare un’opportunità in più allo stare insieme; un angolo verde che con garbo e pazienza, gli immigrati curano e tengono pulito. In questo anno c’è anche la novità dei minori rifugiati accolti dalla cooperativa Enea, grazie alla sua vicepresidente Jolanta Bondyra, che ha voluto con forza il progetto dedicato proprio a loro e allo staff guidato da Ilaria Scalise che supera ogni barriera sociale e si occupa dei ragazzi oltre al mero impegno lavorativo. Una particolare importanza all’iniziativa l’ha data la presenza di alcuni ospiti come monsignor Serafino Parisi, vescovo della diocesi di Lamezia Terme e del suo vicario don Tommaso Buccafurni, già parroco di Pianopoli. E, ancora, una nutrita rappresentanza della Croce Rossa sezione di Lamezia Terme, con il suo neopresidente, Andrea Parisi, intervenuto con il corpo militare insieme alle Crocerossine ed ai volontari.
L’iniziativa è stata realizzata con la collaborazione dell’associazione Senza Nodi Aps, sempre presente sul territorio a favore degli ultimi, che attraverso il suo presidente Nadia Donato ha espresso il desiderio di tutti volontari che ne fanno parte, di esserci sempre quando la comunità si incontra e dà esempio concreto della cultura del “dono”. Insomma, un momento di aggregazione che ha evidenziato la capacità di una comunità di stare insieme ed accogliere, sottolineata anche dalle parole di monsignor Serafino Parisi, che ha dimostrato grande apertura verso questi ospiti stranieri: “Sono contento di questo invito perché mi dà modo, ancora una volta, di sottolineare che per la Chiesa siamo tutti fratelli.
La storia di queste persone è la storia della nostra terra, di tutte le nostre famiglie che sono partite e ancora oggi partono. La loro tragedia è segnata nella nostra carne ecco perché sappiamo dimostrare comprensione per questo dramma. Pianopoli ha dato segno della sua generosità. Allora – ha asserito il vescovo – dico che è bene continuare perchè in questo modo si cresce in una società che ci auguriamo diventi corresponsabile della vita. Questi giovani che arrivano, si dovrebbero sentire uguali e dovrebbe nascere l’aiuto reciproco con i nostri ragazzi. Però è la cultura che dobbiamo provare a cambiare laddove dobbiamo cancellare l’individualismo che è imperante, anche nei giovani. Non va bene vedere solo le proprie cose, per essere costruttori di una famiglia bisogna considerare la dignità dell’essere umano ed i suoi diversi ‘colori’, armati da un unico desiderio, quello di crescere come persone, di essere rispettati e di abituarsi a rispettare. Queste iniziative sono importanti anche per la Chiesa perché ha modo di sottolineare la volontà di donarsi all’altro per accoglierlo e sostenerlo”.
È poi intervenuta Valentina Cuda, sindaca del comune di Pianopoli: “Sono felice di avere di avervi qui tutti insieme, sono entusiasta di vedervi così numerosi. L’arrivo di questi ragazzi nel nostro territorio ha dato alla comunità una luce nuova, la cosa bella è stata l’accoglienza che hanno ricevuto dai nostri di giovani di Pianopoli. Appena sono arrivati non li hanno visti come stranieri, ma hanno cercato di trovare subito un punto di collegamento: per esempio si sono messi giocare a calcio con loro. È necessario dare a chi arriva un’opportunità, è importante dare accoglienza. Penso che Pianopoli sia un paese davvero speciale da questo punto di vista, accoglie, apre le porte, apre le braccia. Insomma, è difficile che Pianopoli rimanga fermo e inerme difronte alla difficoltà dell’altro. Da sindaca ma soprattutto da madre, immagino le mamme di questi giovani, che pensano i figli su un barcone, su di un mezzo così pericoloso, e che sperano di sapere che sono arrivati vivi dall’altra parte, è uno strazio. Credo che lasciarli andare sia un gesto di assoluta speranza, un sacrifico enorme che noi non possiamo ignorare. Anche per questo la mia amministrazione sarà sempre a disposizione, anche se vigile, con queste cooperative che lavorano con passione per i loro ospiti”.
Per il presidente Antonio Nirello: “L’ospitalità del comune di Pianopoli e soprattutto di Valentina Cuda, è stata immediata e carica di affetto. Questa comunità ha creduto innanzitutto nel bellissimo progetto di ‘seconda accoglienza’ e poi, in questo 2024, in quello dell’ospitalità dei minori stranieri non accompagnati, una cosa meravigliosa perché non se l’aspettava nessuno così intensa come esperienza. Noi stiamo lavorando sul tutte territorio della provincia di Catanzaro, e ringrazio i mei coordinatori Prestigiacomo e Ilaria Scalise che si occupano dei due progetti e coordinano le équipe con serietà e responsabilità. Per organizzare questa manifestazione c’è stato un lavoro intenso, con pochi mezzi ma con enormi risultati”.
L’avvocato Andrea Parisi, neo presidente della CRI (sezione di Lamezia Terme) che comprende tutto l’hinterland, è stato a Pianopoli nella sua prima uscita ufficiale: “Un ringraziamento doveroso anche da parte mia, a nome dei miei ragazzi della Croce Rossa per averci reso partecipi di questa bellissima iniziativa. Un’iniziativa di cui ringraziamo in primis, la prima cittadina che sempre è attenta alle problematiche di ordine sociale. Una sindaca che non vive rinchiusa in una torre d’avorio, rappresentata dalla casa comunale, ma vive la realtà che amministra e che giustamente deve rendersi conto personalmente delle persone con cui a che fare. Quindi, grazie innanzitutto per questo suo approccio umano alle vicende di questi ragazzi che vengono da così lontano. Un caro saluto all’associazione Senza Nodi, con la quale personalmente collaboro da molti anni e adesso come presidente CRI spero di poter intensificare la collaborazione per molte altre iniziative, perché tutto questo ci rende più vicini ai bisogni delle persone.
Al presidente Nirello e alla vicepresidente Yolanta Bondyra, che ha ideato questa tipo di accoglienza, è che ha voluto che l’accoglienza fosse realizzata in questa maniera, dando attenzione alle persone prima di tutto, va tutta la mia stima. E poi un grazie particolare a sua eccellenza, monsignor Parisi, perché anche la Chiesa con lui sa essere una Chiesa di frontiera come dice Papa Francesco. Il vescovo di Lamezia in questa occasione sta mostrando come si vive la socialità e le problematiche degli ultimi, dei più poveri”. Gli interventi si sono chiusi con il pensiero del Gruppo Eventi in movimento, molto attivo sul territorio nel creare momenti di aggregazione, socialità e solidarietà soprattutto attraverso eventi sportivi e culturali.
“Siamo onorati di avere preso parte a questo evento perché conosciamo chi guida l’accoglienza del gruppo dei minori ed i ragazzi stessi che con le loro storie difficili alle spalle tentano comunque di stare insieme agli altri per apprendere e crescere. Con noi hanno già preso parte a più eventi sportivi ed è stato un momento gratificante”.
La manifestazione si poi è caratterizzata dal bouffet preparato dai giovani delle cooperative, che hanno cucinato alcuni cibi tipici delle terre di provenienza, e hanno distribuito dei gadget fatti da loro. Poi si è dato via allo spettacolo Nun c’è Pace artisti distratti con “Torno Subito” di e con Geppetto e Ruggero. A seguire la fantasia etnica della musica con alcuni giovani talenti che hanno voluto contribuire con la loro esibizione alla bellezza della manifestazione. Si sono esibiti Chiara e Paolo Palmieri, Kesia Guzzo e Giovanni Fazio, che hanno dato vita ad uno spazio con diversi generi musicali, compreso il folk calabrese.
Cooperativa Enea