“Siamo al Centro Sprar Sant’Anna. Le telecamere della TV tedesca Gruppo Rtl si sono appena spente su un’intervista del corrispondente per l’Italia Udo Gumper al nostro ospite Abdullah Inshasi, atleta Parkour Palestinese.
Abdallah è scappato da Gaza ed è arrivato in Italia per chiedere protezione. Ha ottenuto lo status di rifugiato Politico in Agosto ed è nostro ospite da Settembre.
Nel 2005 alcuni giovani residenti nella striscia di Gaza si sono ispirati alla disciplina del Parkour, tra questi il nostro amico Abdallah.
Questi ragazzi hanno iniziato a guardare al tessuto urbano di Gaza come se fosse un campo di gioco attraverso il quale
muoversi in modo fluido usando il corpo, invece di armi ed esplosivi, per superare ostacoli e barriere.
Così, come le forze armate israeliane hanno imparato a muoversi direttamente attraverso i muri, aprendosi varchi a suon di esplosivi, Abdallah ha imparato a muoversi e coordinarsi tra le macerie dei palazzi distrutti dai bombardamenti.Il parkour non è soltanto uno sport, ma è anche un’applicazione sociale. I valori del parkour sono importanti per insegnare ai giovani il rispetto per se stessi e la conoscenza dei propri limiti, per poter affrontare i piccoli grandi ostacoli che la vita pone davanti al cammino di ogni essere umano.
Abdallah ha dichiarato di essere cresciuto tra le bombe e praticare questo sport lo ha aiutato e lo aiuta a conoscere i propri limiti e a non arrendersi, trasformando le barriere in appigli per sostenersi ed oltrepassarle e aggiunge che queste acrobazie lo fanno sentire libero.
Il gruppo Rtl tedesco aveva già intervistato in passato il nostro amico e, oggi, hanno voluto raccontare la sua storia, far conoscere la quotidianità del ragazzo all’interno del centro Sprar Sant’Anna, descrivendo l’accoglienza che quest’ultimo ha ricevuto.
Da parte nostra stiamo attivando un piano individualizzato che possa favorire l’integrazione e ci auguriamo di poterlo aiutare a realizzare il suo sogno…riuscire a vivere di parkour anche in Italia.
Ass Sociale Adriana Scaramuzzino”