E’ partito il 15 maggio scorso il progetto “legalMENTE giovane” finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri- Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale Azione PAC 2014 bando “Giovani per il sociale” . L’Associazione C.A.M. Gaia è capofila di un Associazione temporanea di scopo che vede in prima linea il Comune di Borgia (CZ), il Comune di Tropea, l’Istituto di istruzione superiore di Tropea e l’Associazione “ Insieme si può” di Borgia (CZ), oltre all’Ufficio Servizi Sociali per i Minorenni di Catanzaro del Centro Giustizia Minorile per la Calabria e la Basilicata, in qualità di associato esterno.
Una rete costruita tre anni fa che riunisce realtà differenti per struttura e caratteristiche sociografiche, ma unificate dall’intento di impegnarsi per la predisposizione di azioni tese alla diffusione della legalità tra i giovani, attraverso l’impegno civico e la partecipazione attiva nelle problematiche sociali; la cooperazione in attività di sostegno alle fasce deboli; la promozione di attività che avvicinino i giovani alle Istituzioni.
L’obiettivo principale sarà quello di radicare saldamente, nelle coscienze dei giovani, la cultura della legalità facendo in modo che essa assuma caratteristiche di duratura efficienza; diffonda un’autentica cultura dei valori civili e dei diritti di cittadinanza, a partire dalla consapevolezza della reciprocità fra soggetti dotati della stessa dignità; aiutando a comprendere come l’organizzazione della vita personale e sociale si fondi su un sistema di relazioni consapevoli tra i cittadini e tra questi ultimi e le istituzioni.
Sviluppare la consapevolezza che cprincipi di dignità, libertà, solidarietà, sicurezza, dabbano essere acquisiti, ma poi realizzati, conquistati e saldamente protetti.
“Sarà – come ha precisato la Prof. Beatrice Lento Dirigente dell’Istituto di Istruzione superiore di Tropea – un occasione per gli studenti: la gestione costruttiva dei conflitti é una porta spalancata sul benessere integrale della persona che, disponendosi dialetticamente verso l’altro, si arricchisce e cresce anche grazie agli inevitabili momenti di divergenza”
L’Associazione C.A.M. Gaia (Centro Attività di Mediazione), capofila dell’inziativa, opera da anni per la promozione della cultura della mediazione ed ha maturato una notevole e specifica esperienza in ambito scolastico di vario grado ed in favore delle Università; spiegando il suo intervento anche nel delicato contesto dell’Amministrazione della Giustizia.
Le attività si propongono di essere innovative ed orientate ad innescare un processo che mira a catturare i giovani, facendo loro percepire la dimensione dei valori civili per poi renderli consapevoli di essere agenti di cambiamenti, a cui essi parteciperanno in qualità di depositari del principio guida della convivenza civile e sociale cioè della “cultura della legalità”.
Si tratterà – riferisce AlessandraMercantini presidente di questa Associazione – di modificare la tendenza a “etichettare” quei giovani che vivono un disagio e tra essi coloro che arrivano anche a manifestarlo con azioni antigiuridiche, recuperare la dimensione dell’accompagnamento, creando spazi di ascolto dei bisogni e dei disagi quotidiani, “istruendoli” alla gestione dei conflitti con un processo educativo che tenda allo sviluppo positivo e costruttivo delle relazioni affettive ed amicali, di quelle scolastiche e di quelle attinenti ai rapporti con le Istituzioni. Occorre agire, infatti, prima che l’aggressività diventi uno “stile” di vita e di comunicazione e prima che le strategie cognitive-discorsive di “disimpegno morale”, messe in atto in modo sitematico, portino i giovani già a rischio di devianza o già autori di azioni antigiurudiche, a mantenere questo loro stato preoccupante.
La filosofia che sta alla base della mediazione dei conflitti consente di realizzare questo obiettivo, diffondendo, in particolare, la cultura della risoluzione pacifica dei conflitti che in sintesi trasforma lo scontro una occasione di incontro con l’altro in quanto essere umano.
Si tratterà secondo la dott.ssa Antonella Fusto Presidente dall’associazione partner “Insieme si può” di attività fatte dai giovani per i giovani: e preordinate a conseguire un lavoro comune, nel rispetto degli altri costruendo esperienze concrete nelle quali pur mantenendo la propria unicità imparino a raccogliere la sfida, ad accettare il rischio e afferrare le opportunità che l’incontro ed il lavoro con l’altro può offrire” Concorre nel persegiumento degli obiettivi de progetto l’esperienza maturata sul campo del supporto al minore nella complessa vicenda penale, è quanto ha dichiarato la direttrice dell’Ufficio servizi Sociali per i minorenni, evidenziando l’esigenza di realizzare il radicamento sul territorio attraverso il coinvolgimento degli enti locali e la predisposizione di adeguati servizi (nella nostra regione vi è stato un progressivo depauperamento negli ultimi 20 anni per blocco del turn over) oltrechè di opportunità educative oggi distribuite a macchia di leopardo nel paese e che rende inattuato l’obiettivo del Welfare. Un passasso che non potrà trascurare di considerare l’attenione al passato facendosi carico del futuro la promozione di una cultura accogliente, rispettosa dei diritti, il riconoscimento delle famiglie come luogo di relazioni stabili e significative ed il ritorno al lavoro di comunità, con l’obiettivo di rigenerare le reti rispetto all’individualismo diffuso.
I beneficiari del progetto saranno giovani (circa 250) tra 14 e i 20 anni,studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado; alcuni che abbiano provvedimenti assunti dalle Autorità Giudiziarie e 12 giovani di età inferiore ai 35 anni esperti nella mediazione scolastica. Mentre i beneficiari indiretti saranno gli insegnanti, popolazione scolastica in generale, operatori scolastici, famiglie e la comunità.
Quindi protagonisti sono i Giovani che per divertirsi, agire, difendere i propri diritti, chiedono e si relazionano “LegalMente” con le istituzioni, gli amici e le comunità di appartenenza.