Legge “Dopo di noi”, firmato il decreto attuativo

Il decreto attuativo della Legge n. 112/2016 individua i requisiti richiesti per usufruire delle misure di assistenza, cura e protezione a carico del Fondo istituito dalla medesima legge, e la ripartizione alle Regioni delle risorse per l’anno 2016.

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, l’11 novembre 2016 ha firmato il decreto che, in attuazione della legge “Dopo di noi” (legge n° 112/2016), individua i requisiti per l’accesso alle misure di assistenza, cura e protezione a carico del Fondo, istituito dalla legge, per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, nonché la ripartizione alle Regioni delle risorse per l’anno 2016, pari a 90 milioni di euro.

Il decreto, sul quale è stata raggiunta l’intesa in Conferenza Unificata, è stato firmato anche dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan.

Nella nota ministeriale si legge che: “Si tratta di un ulteriore passo in avanti verso l’obiettivo, che ha visto impegnati tutti i soggetti istituzionali coinvolti, di rendere rapidamente operative le disposizioni di una legge di grande valore etico. Vengono così fugati i timori di possibili ritardi, in quanto la legge, entrata in vigore il 25 giugno scorso, prevedeva un termine di 6 mesi per la redazione del decreto attuativo. Con questo provvedimento si intende affermare una visione innovativa delle politiche per le persone con disabilità, mettendo al centro degli interventi i loro bisogni reali, rendendole partecipi di una progettazione personalizzata e integrata, e tenendo conto di principi fondamentali, quali il rispetto della libertà di scelta e della possibilità di autodeterminarsi delle persone con disabilità”.
“E’ il segnale della sensibilità e dell’impegno profuso da tutti i soggetti coinvolti per garantire un sostegno reale alle persone con disabilità, nel rispetto delle loro scelte, promuovendo l’inclusione sociale e favorendo percorsi di abilitazione e di sviluppo di competenza per la gestione della vita quotidiana”.

Della Legge Dopo di noi e del Decreto attuativo del Ministero del Lavoro ci parla anche l’articolo pubblicato il 17 novembre 2016 dal Sole 24 Ore, “Piani su misura per i disabili gravi”, di Mauro Pizzin, che di seguito vi proponiamo.

Piani d’intervento tarati sugli specifici bisogni della persona assistita, soluzioni abitative organizzate come spazi domestici per allontanare l’idea dell’ospedalizzazione, opportunità d’inserimento nel mondo del lavoro.

Sono questi alcuni dei punti cardine del Decreto del Ministero del Lavoro attuativo della legge 112 del 22 aprile 2016 (cosiddetta del “Dopo di noi”) che lo scorso 10 novembre ha ottenuto il via libera della Conferenza unificata. Una legge, la 112/16, che ha l’obiettivo di evitare l’istituzionalizzazione dei disabili gravi nel momento in cui mancano i genitori e di incrementare le risorse per l’integrazione – con dote di 90 milioni per il 2016, ripartiti (si veda la tabella a fianco) su base regionale – e lo sviluppo di una rete di protezione attraverso iniziative che vanno dall’istituzione di un fondo per l’assistenza successivo alla scomparsa dei genitori/familiari all’introduzione di regimi fiscali agevolati per l’assistenza.

Elemento cardine per l’individuazione dei requisiti per l’accesso del disabile grave alle misure di assistenza, cura e protezione a carico del fondo introdotto dalla legge 112/16 è la “valutazione multidimensionale” effettuata da equipe regolamentate dalle Regioni, le quali analizzano le capacità della persona di curare se stessa, inclusa la gestione di interventi terapeutici, la mobilità, la comunicazione e altre attività cognitive, le attività strumentali e relazionali della vita quotidiana. «Queste commissioni – spiega l’onorevole Ileana Argentin, promotrice della legge 112 – saranno composte da un lato da sanitari, dall’altro da associazioni e tecnici degli enti locali -. In base alla valutazione effettuata verrà definito un progetto personalizzato per il disabile in cui sono individuati gli specifici sostegni e una figura di riferimento – il case manager – che ne curerà la realizzazione. Si tratta di una novità fondamentale perché in questa maniera si terrà conto dei bisogni di ogni singola persona».

In vista del venir meno del sostegno genitoriale nel progetto è previsto un percorso programmato di accompagnamento verso l’autonomia del disabile e la sua uscita dal nucleo familiare di origine anche mediante soggiorni temporanei fuori dal contesto familiare. Il decreto fissa le condizioni abitative, prevedendo anche gruppi appartamento o soluzioni di co-housing. Si tratta di soluzioni che devono prevedere l’ospitalità per non più di cinque persone (ma deroghe possono essere stabilite dalle Regioni) ed essere organizzate come spazi domestici, garantendo se possibile la presenza di oggetti e mobili propri.

Per favorire l’inserimento del disabile, il decreto stabilisce che i progetti personalizzati siano condivisi con i servizi per il collocamento mirato di cui alla legge 68/99 e includano la possibilità d’inserimento della persona in programmi di politiche attive del lavoro anche nella forma di tirocini: «Misure già previste – spiega Argentin – ma che vanno ribadite per abbattere una barriera culturale come quella di ritenere il disabile grave incapace di lavorare».

Il decreto definisce anche i criteri d’accesso alle misure del fondo, tenendo conto delle limitazioni dell’autonomia del disabile, dei sostegni che può fornirgli la famiglia, della condizione abitativa ambientale e delle condizioni economiche sue e della famiglia. Viene garantita comunque la priorità d’accesso ai disabili gravi senza entrambi i genitori e del tutto privi di risorse economiche, ai disabili con genitori non più in grado di garantire ad essi nel futuro prossimo un sostegno genitoriale per una vita dignitosa e ai disabili inseriti in strutture residenziali dalla caratteristiche molto diverse da quelle previste dal decreto.

http://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/2016/comunicato_0198.html
fonte nonprofitonline.it

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