Mentre ci affacciamo con timore alla “Fase 2”, preoccupati e allo stesso tempo fiduciosi per un imminente, seppur graduale, ritorno alla normalità (o a qualcosa di simile), corriamo il rischio di dimenticare che per una parte importante dei nostri concittadini calabresi quella “normalità” a cui tutti aspiriamo, in effetti, non c’è mai stata.
Sono molti, troppi, i cittadini della nostra regione che si trovano quotidianamente, ancor prima della crisi sociale e sanitaria connessa alla diffusione del Coronavirus, in una condizione di profondo disagio e concreta difficoltà perché non riescono ad accedere ai servizi socio-sanitari di cui necessitano, perché non dispongono di adeguate risorse, perché il sistema di assistenza e di inclusione, il sistema di welfare, non è in grado di soddisfare tutte le esigenze ed i bisogni espressi ed inespressi.
No, non siamo tutti uguali.
E’ necessario riconoscere, oggi più che mai, il valore della diversità che va difeso e tutelato. Bisogna confrontarsi con chi vive l’avvento della Fase 2 con profonda preoccupazione perché ha meno strumenti degli altri per ripartire, perché ha subìto in modo più pesante le conseguenze del lockdown, perché ha visto vacillare pericolosamente quel precario equilibrio costruito con enormi sacrifici e che oggi rischia di perdere definitivamente.
Ci riferiamo in particolare alle persone diversamente abili, agli anziani non autosufficienti, ai minori ed ai giovani affetti da patologie psico-fisiche, a tutti coloro che si trovano in una dimensione di sofferenza e difficoltà ed alle loro famiglie. Oggi ci sono soprattutto loro tra i più fragili, i più indifesi, i più vulnerabili.
Il volontariato, il terzo settore che nella provincia di Crotone e nella nostra regione è molto attivo e che anche in questa fase di emergenza sta dando prova della sua utilità collaborando con gli enti e le istituzioni nella gestione delle attività di sostegno e di supporto rivolte a tutti i cittadini, conosce da vicino queste problematiche e per questo ritiene fondamentale che vi sia un impegno specifico da parte della Regione Calabria nel sostenere proprio quel pezzo importante della nostra comunità rappresentato dai più fragili.
E’ di fondamentale importanza riservare particolare attenzione ai bisogni delle persone diversamente abili soprattutto in questo preciso momento storico e per questo chiediamo alla Regione Calabria di predisporre specifici programmi d’intervento e di individuare e destinare adeguate risorse economiche per consentire a quanti si trovano in questa condizione di usufruire di un sostegno concreto e immediato.
Sono diversi i temi da affrontare: dall’idoneità delle strutture residenziali e semiresidenziali ai protocolli di sicurezza da seguire; dal potenziamento della rete di assistenza domiciliare all’applicazione di dispositivi di telemedicina e di supporto a distanza; dalla formazione del personale che opera nelle strutture e nei centri per le persone diversamente abili alla previsione di un adeguato sostegno, non solo di carattere economico, anche per le famiglie.
Senza considerare la piena attuazione del Piano Sociale Regionale, che consente al volontariato ed al terzo settore di svolgere una funzione “integrata” con i servizi istituzionali, nell’ottica della sussidiarietà e dello sviluppo di una cittadinanza attiva responsabile e consapevole.
Le organizzazioni di volontariato e gli altri enti del terzo settore sono pronti a proseguire nella loro attività ed a dare il proprio contributo; lo stesso chiediamo alla Regione Calabria che riteniamo debba essere pronta ad affrontare in modo adeguato questo particolare momento di difficoltà che grava sul presente e sul futuro di tutti i cittadini calabresi.
Il Presidente
Centro Servizi Volontariato “Aurora” della provincia di Crotone
Lucia Sacco
Il Direttore
Centro Servizi Volontariato “Aurora” della provincia di Crotone
Filippo Sestito