Lettera aperta della Fish Calabria ai candidati delle prossime elezioni di ottobre
Gentili candidati,
in occasione delle elezioni amministrative comunali e regionali del 3 e 4 ottobre 2021 desideriamo comunicarvi sinteticamente le nostre proposte emerse dall’analisi sull’attuale stile di vita che la Calabria ci impone e sulle conseguenze che decisioni politiche deplorevoli causano su ognuna di noi persone con disabilità, e informarvi anche su alcuni punti sui quali non intendiamo rinunciare, con l’intento di chiedervi un impegno serio e responsabile, capace di traghettare la Calabria verso una migliore qualità della vita di tutte le persone che la abitano e ridurre la differenza abissale con le altre regioni. Noi persone con disabilità, con questa lettera chiediamo un rinnovamento profondo, un cambio di rotta iniziando da due punti fondamentali:
- Siamo persone come le altre e la situazione di disabilità è in noi come una seconda pelle, nessuno l’ha cercata, ma c’è. Chiamiamola per nome senza paura: “persona con disabilità”e proponiamo di utilizzare questa terminologia parlata e scritta in tutti gli atti pubblici;
- Chiediamo di adottare lo slogan “la persona al centro”che sta a significare che tutto ciò che si progetta,attua e realizza deve avere come obiettivo principale la migliore qualità di vita possibile per le persone destinatarie ed il rispetto della loro dignità. Vogliamo un futuro che non si limiti a ripristinare la situazione ante-pandemia, ma contribuisca a costruire un nuovo modello di sviluppo equo, inclusivo e sostenibile che parte dall’elaborazione del progetto individuale della persona.
Il faro di riferimento di tutte le politiche deve necessariamente essere la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità ratificata dall’Italia con L. 18/2009.È necessario garantire la piena applicazione dei principi ivi contenuti,facendo sì che i diritti siano resi immediatamente individuabili. Alla base, andranno sempre posti i principi di pari opportunità, non discriminazione ed inclusione sociale. E su questo tema vorremmo un impegno concreto da parte di ciascuno di voi. Riteniamo che per rispondere in modo adeguato ai diritti umani, civili e sociali delle persone con disabilità in Calabria, è necessario un cambio di passo culturale e politico che non perda di vista la persona e le fasi della vita di ogni persona, compresa dunque la persona con disabilità. La redazione di un progetto di vita individuale e personalizzato nel rispetto dell’articolo14 della L.328/2000 deve divenire un atto concreto e una modalità operativa ordinaria in tutte le“latitudini” della Calabria.
In particolare, chiediamo il vostro impegno per gli 8 punti che seguono
- La scuola – Che gli alunni con disabilità della Calabria possano accedere all’educazione ed istruzione secondo
I giusti e personalizzati supporti, sostegni e strategie che li pongano nelle condizioni di pari opportunità
rispetto ai loro compagni e la garanzia che i servizi di sostegno funzionino dal primo all’ultimo giorno di
scuola come già accade in altre regioni italiane.
- Il lavoro- Molte persone con disabilità possono lavorare e partecipare da protagonisti allo sviluppo ed economico e sociale del Paese e pertanto si richiede un formale impegno a creare concrete opportunità,
dando piena applicazione alla Legge 68/99 e potenziando il sistema di formazione professionale. Parimenti vanno potenziate altre misure come i tirocini di inclusione sociale o altre tipologie di intervento che consentano un approccio anche graduale al mondo del lavoro.
- La vita indipendente – Negli ultimi sette anni molti ambiti comunali della Calabria hanno partecipato al bando per i progetti sperimentali per la vita indipendente ma non tutti hanno avviato le procedure perla realizzazione dei progetti e i fondi sono disponibili nelle casse del comun La vita indipendente permette alle persone con disabilità uno stile di vita che favorisce la propria personale realizzazione, una situazione di benessere e la possibilità di una piena partecipazione alla vita sociale. Vi proponiamo di farla diventare una scelta prioritaria nella programmazione delle attività sociali delle amministrazioni comunali, in primis avviando i progetti in attesa di essere realizzati e promuovendo l’eventuale continuità dei progetti avviati.
- Il “dopo di noi” è il luogo in cui la persona con disabilità può abitare quando la famiglia non c’è più o non riesce più ad assistere il proprio congiunto. Purtroppo l’allegato“A”del regolamento regionale 502 del 2019, nel punto dove definisce la Casa Famiglia dopo di Noi, tradisce i principi fondanti della Legge nazionale 112/2016 recante “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare e destina il servizio a persone con“disabilità lievi”, chiediamola modifica della definizione e dei requisiti, perché con il personale previsto le persone con grave disabilità non potranno essere accol
- Il diritto alla salute per chi vive in Calabria non deve essere per sempre una utopia, siamo ormai commissariati da quindici anni, le persone con disabilità e le loro famiglie sono senz’altro tra le categorie che pagano il prezzo maggiore di questo abbandono. La pandemia ha messo in evidenza tutte le lacune del nostro sistema sanitario, il cambio di colori legato alla mancanza dei servizi e non al numero delle persone positiv È necessario restituire la responsabilità della salute dei calabresi alla Regione Calabria,avere interlocutori chiari a cui rivolgersi, avviare processi partecipati finalizzati alla realizzazione di un sistema sanitario adeguato ai bisogni della Regione.
- I servizi – La Calabria in alcune aree ha molti servizi e in altre non ne ha affatto: è un’organizzazione a macchia di leopardo, i servizi preesistenti devono essere ripensati in modo da evitare che le persone si debbano adattare ai servizi, in quanto sono i servizi che invece si devono adattare alle persone,attraverso lo strumento della progettazione individualizz Occorre predisporre norme atte ad attuare una progressiva deistituzionalizzazione e contrasto ad ogni forma di segregazione e emarginazione sociale, nonché a prevenire episodi di violenze e maltrattamenti. L’integrazione sociosanitaria non è più rinviabile, l’offerta dei servizi deve comprendere sia il fabbisogno sanitario che sociale nel rispetto delle relazioni sociali e comunitarie della persona. I fondi per la non autosufficienza finalizzati all’assistenza domiciliare integrata,o/e sociale devono essere spesi con urgenza dai comuni, siamo ancora fermi ai fondi del 2015 e con i fondi ancora non spesi in alcuni casi del 2014 e 2013.
- Nel corso degli anni si è registrato un aumento progressivo della richiesta di compartecipazione al costo da Parte delle famiglie per le prestazioni sociali agevolate,ovvero per tutti quei servizi esupporti essenziali per una buona qualità di vita delle persone con disabilità. Si ritiene che laddove sia prevista la compartecipazione al costo dei servizi da parte delle famiglie, anche in base all’ISEE, la stessa debba essere sempre di natura simbolica e quindi fissata in misura ridotta e sostenibile per la famiglia stessa,altrimenti non si tratta più di una compartecipazione,bensì del mero camuffamento del pagamento di una prestazione.
- Le famiglie sono il punto di riferimento primario delle persone con disabilità,nelle situazioni di persone con gravissima disabilità sono moltissime le famiglie che si prendono cura dei loro congiunti,anche H Il “Decreto del 27 ottobre 2020 fondi 2018/2021 riconosce i carevigers familiari”e se non sono già arrivati arriverannomoltoprestoifondidestinatiallaCalabria,chiediamochesianoutilizzatiintempibreviconil pieno rispetto dei vincoli. Per concludere e con convinzione diciamo: Nulla su di noi senza di noi. Vogliamo essere protagonisti e non delegare ad altri le soluzioni ai nostri bisogni, progetti di vita, sogni e desideri e chiediamo il confronto permanente e la condivisione delle politiche e delle scelte che riguardano le politiche delle persone con disabilità ai vari livelli,regionali e comunali.