Manovra e terzo settore, abrogato l’art.108. Il sospiro di sollievo delle associazioni

Forum Terzo settore: “Ora subito un tavolo con Conte e ministero dell’Economia e delle Finanze”. Acli: “Atto che evita a migliaia di realtà di essere spazzate via o pesantemente aggravate nel loro agire”. Arci: “Ora chiarezza sulle norme fiscali per l’associazionismo”.
ROMA – La Commissione bilancio ha abrogato ieri l’articolo 108 della proposta di Legge di Bilancio. Una notizia attesa dal mondo dell’associazionismo e del Terzo settore che, in queste settimane, avevano denunciato la pericolosità del provvedimento e avevano preso posizione anche con sit-in per scongiurare l’approvazione dello stesso. “Qualche ligio funzionario – ha dichiarato a caldo Stefano Lepri, primo firmatario dell’emendamento abrogativo e responsabile del terzo settore per la Segreteria nazionale Pd – aveva proposto assurdi oneri amministrativi e fiscali per molti enti del terzo settore, in particolare del mondo associativo, con costi e impegni che avrebbero indebolito le forme di partecipazione e civismo nelle nostre comunità. Bene dunque il ripensamento, insieme alla nostra volontà di semplificare presto il quadro fiscale”.
In estrema sintesi, nella Legge di Bilancio c’era una novità importante per il terzo settore, che rischiava di trasformarsi in una vera e propria “stangata”: la misura individuava come soggetti IVA anche le associazioni del non profit. Pur prevedendo l’applicazione del regime di esenzione IVA, per le associazioni di volontariato la Legge di Bilancio introduceva l’obbligo di rispettare gli adempimenti fiscali in materia di imposta sul valore aggiunto. Un costo non indifferente, con la necessità di gestire la contabilità al pari di tutte le imprese. Ecco perché le associazioni e gli enti del Terzo settore hanno tirato un sospiro di sollievo. Di seguito, alcune reazioni da parte di associazioni e enti che più si erano battute per il ritiro dell’emendamento governativo.
Acli: “Bene la soppressione, ora il rilancio del Terzo settore”
“Accogliamo con soddisfazione l’abrogazione di un articolo che avrebbe inevitabilmente causato gravi problemi a moltissime associazioni ed enti del Terzo settore – ha dichiarato il presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini –. Si tratta di un atto che evita a migliaia di realtà di questo nostro mondo di essere spazzate via o pesantemente aggravate nel loro agire dal venire considerate enti commerciali. Ora è necessario accelerare l’attivazione della riforma del Terzo settore”.
“Bene, ora subito il tavolo promesso al Forum del Terzo settore per semplificare le norme fiscali. Inoltre, la salute viene prima di tutto ma, dove permesso a bar e altre attività, non si vietino tanti luoghi di socialità e cultura, associazioni e circoli, che sono antidoti alla solitudine – ha aggiunto Stefano Tassinari,  vicepresidente Acli e responsabile Terzo Settore -. Serve coinvolgere il Terzo settore nel garantire anche socialità e sostegno domiciliare, specie per tante fragilità”.
Chiavacci (Arci): “Ora chiarezza sulle norme fiscali per l’associazionismo”
“L’abrogazione dell’art. 108 della legge di Bilancio è una buona notizia che arriva dopo settimane di mobilitazione dei circoli e grande preoccupazione dell’Arci. La norma finalmente cancellata dalla manovra avrebbe infatti causato la fine di decine di migliaia di esperienze dell’associazionismo no profit e di promozione sociale e culturale del Terzo settore assoggettandole incomprensibilmente al regime commerciale”. E’ quanto afferma Francesca Chiavacci, presidente nazionale di Arci.
E continua: “Vogliamo ringraziare il Parlamento e il governo per aver accolto le nostre richieste ed evitato ricadute drammatiche sul tessuto sociale del nostro paese già fortemente provato dalla crisi legata alla pandemia”.
“L’abrogazione dell’art. 108 non risolve di certo tutti i problemi e le grandi difficoltà che stanno vivendo migliaia di circoli in tutta Italia, aggravati dalla chiusura di fine ottobre per le misure anti Covid dell’ultimo Dpcm, ma rappresenta il riconoscimento del nostro ruolo per il bene comune – continua -. Ed arriva mentre è in corso l’attuazione di una Riforma del Terzo Settore che chiede alle associazioni grandissimi sforzi organizzativi, economici e di trasparenza, per mantenere il riconoscimento della propria funzione di interesse generale, fuori dalle logiche di mercato”.
“Ci auguriamo a questo punto – conclude Chiavacci – che il governo faccia chiarezza, come chiesto più volte dall’Arci, attraverso un riordino positivo delle norme fiscali che riguardano il Terzo Settore che non penalizzi le organizzazioni che stanno dimostrando, anche durante questa seconda ondata, grande tenacia e determinazione, fortificando la rete solidale, le iniziative dei volontari e aiutando concretamente chi più sta subendo la crisi legata all’emergenza sanitaria”.
Forum Terzo settore: “Bene soppressione art.108, ora tavolo con Conte e Mef”
“Possiamo finalmente tirare un sospiro di sollievo. L’articolo 108 della Legge di Bilancio che avrebbe messo a rischio la sopravvivenza di tante associazioni di volontariato assoggettandole inopportunamente al regime Iva è stato finalmente abrogato. Ringraziamo quindi il Parlamento e il Governo per aver accolto il nostro appello”. E’ quanto dichiarato da Claudia Fiaschi, portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore. “A questo punto – continua Fiaschi – ci auguriamo che si tenga fede all’impegno della presidenza del Consiglio di attivare il prima possibile un tavolo urgente con Mef, Ministero  del lavori e la rappresentanza del Terzo settore per discutere e finalmente risolvere le problematiche oggi esistenti relative al quadro fiscale del Terzo settore. Senza una fiscalità effettivamente premiante – conclude Fiaschi – rischia di andare in crisi tutto l’impianto della riforma del Terzo settore”.
Fonte Redattore Sociale

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