Sarà inaugurato domani il centro “Rifugio di Astarte”, frutto di un progetto dell’Associazione Astarte e del Comune di Miglierina. Il principale frutto del progetto è la creazione di un “luogo fisico” dove accogliere le donne maltrattate che non possono far rientro a casa. Il progetto è stato finanziato con un contributo pari a 45mila euro che la chiesa valdese, con le firme raccolte dall’8×1000, ha voluto devolvere per il terzo anno di fila all’associazione costituita in favore delle donne come sottolineato dalla presidente dell’associazione, Maria Grazia Muri.
L’appartamento, messo a disposizione dall’amministrazione comunale, già oggetto di importanti lavori di ristrutturazione, servirà a contenere le situazioni di pericolo in cui le donne, specie di notte, possono venire a trovarsi. Da anni, del resto, le operatrici e le volontarie di “Astarte” si ritrovano a gestire le emergenze a tutte le ore, con tutte le difficoltà che esse comportano, prima fra tutte l’individuazione di un luogo dove poter fare sentire al sicuro le donne che hanno subìto gravi minacce o addirittura violenze. E le varie iniziative che saranno messe in cantiere quanto prima, a cominciare dal tradizionale galà di sabato 24, saranno destinate alla raccolta di fondi da destinare all’appartamento, che, comunque, non potrà ospitare più di tre donne alla volta. Le iniziative portate avanti nel centro saranno sempre condotte in raccordo e sotto la supervisione degli organi preposti alla pubblica sicurezza.
A presentare il progetto parteciperà Jens Hansen, pastore della Chiesa Evangelica Valdese.
Nel corso della manifestazione, che avrà inizio alle ore 16, sarà prima presentato il progetto alla Comunità che avrà la possibilità di conoscere in dettaglio le iniziative previste e successivamente il centro stesso sarà aperto ai visitatori.
In questo modo Miglierina si connota maggiormente come comunità Ospitale, sottolinea il Sindaco Pietro Hiram Guzzi, arricchendo l’ospitalità offerta ai turisti nell’albergo diffuso ed ai migranti con il progetto Sprar “Terre Sorelle” con quella delle donne in difficoltà, prevista in questo progetto. In un mondo sempre più interconnesso, i muri che sembrano essere eretti dalla paura e dal timore verso l’altro, rispondo queste iniziative, che al contrario creano legami, superano barriere e si propongono di migliorare le condizioni dei più deboli.