Il Comitato per la Moneta complementare a Catanzaro si è da tempo attivato per divulgare i meccanismi che sottintendono la diffusione di una moneta locale come argine alle conseguenze nefaste di una crisi economica senza fine. A beneficiare degli effetti della moneta locale potrebbero essere proprio le persone più svantaggiate, chi si occupa di volontariato, piccoli negozianti e commercianti, artigiani e produttori agricoli locali: come ha fatto ben intendere Alfredo Cosco, promotore del Comitato a Catanzaro – nel corso dell’incontro con alcuni responsabili di associazioni di volontariato tenutosi alcuni giorni fa nella sede del CSV di Catanzaro – l’utilizzo di una moneta complementare a quella ufficiale potrebbe in realtà dare una spinta propulsiva alla crescita del territorio ed essere di supporto a chi fa attività sociale.
Stimolato dalle domande dei presenti che si sono via via succedute, Cosco è entrato nel merito del progetto di moneta locale concepito dall’esperto di economia Francesco Bernabei, che non è l’unico strumento possibile per contrastare l’austerity, ma che ha concrete possibilità di attuazione attraverso la condivisione comune di un percorso alternativo fondato su una moneta non convertibile completamente gestita dai cittadini.
Dal centro storico cittadino, fino ad arrivare ai quartieri periferici, la moneta locale riuscirebbe a riportare fiducia ad una collettività sempre più scoraggiata, che saprebbe così emanciparsi dall’euro ed avvantaggiare un circuito territoriale che non crei debito pubblico. Non più monadi, quindi, all’interno di un sistema che stritola, ma persone che si affidano alla propria intraprendenza ed alla buona volontà per consorziarsi ed avvalersi di buoni spendibili capaci di raggiungere chiunque.
In pochi mesi, con il sostegno della gran parte dei cittadini e commercianti coinvolti, si potrebbe mettere mano ad un mezzo economico che assicuri i servizi di base e vada incontro ai disagiati aiutandoli ad acquistare beni di prima necessità e ad usufruire di servizi professionali a prezzi più contenuti.
Certo, la strada è lunga ma possibile: esistono esperienze analoghe all’estero che hanno portato i risultati sperati, mutuabili anche nella nostra realtà locale. E nell’incontro successivo, concordato per fine maggio, i volontari si ritroveranno più numerosi per approfondire le questioni organizzative rimaste in sospeso.