Mons. Panzetta ringrazia il volontariato crotonese

E’ un messaggio colmo di speranza quello che Mons. Panzetta, Vescovo di Crotone, ha voluto comunicare in prossimità della Pasqua a tutta la nostra comunità richiamando i concetti di “umanità vulnerabile” e di “prossimità disponibile”, così fondamentali in una fase difficile come quella attuale, segnata dalla diffusione del Coronavirus.
Ed è proprio in questo momento di particolare emergenza che il Vescovo sottolinea “l’esplosione di solidarietà, di aiuto, di servizio” verso chi si trova in difficoltà che si è manifestata nel nostro territorio, spesso alla ribalta della cronaca per situazioni negative ma oggi pienamente protagonista di quella “prossimità disponibile” fondamentale per la coesione sociale di ogni comunità.
Mons. Panzetta ritiene necessario segnalare “la bella realtà del servizio del volontariato che in questi giorni sta dando una mano alla città ed al territorio”. Il ringraziamento va a tutti i volontari ed a tutti quegli enti e quelle strutture che si trovano in prima linea nell’affrontare con spirito di servizio e di aiuto quanti si trovano in condizioni di vulnerabilità e rischiano di essere profondamente segnati dalla pandemia che ci ha travolto.
Il Vescovo ha rivolto un ringraziamento alla Caritas diocesana ed alle realtà parrocchiali, al Centro Servizi per il Volontariato “Aurora”, al Forum Terzo Settore provinciale, alla Croce Rossa, alla Prociv ed all’Arci per tutto il lavoro e l’impegno che stanno mettendo in questa fase complicata ed ha voluto evidenziare l’importanza del mix che si è creato tra realtà ecclesiali e realtà laiche accomunate dalla volontà di dare un segnale chiaro di prossimità disponibile nella nostra comunità.
S.E. ha inoltre segnalato il lavoro svolto dal Commissario straordinario del Comune di Crotone nell’organizzazione della rete di solidarietà ed ha ringraziato l’ASP di Crotone e tutto il personale per il lavoro svolto.
In conclusione Mons. Panzetta invita a proseguire il servizio messo in campo in questi giorni anche perchè i tempi dell’emergenza potrebbero essere ancora lunghi ed è fondamentale continuare ad essere “animatori di servizi di aiuto alle persone in difficoltà”. Si tratta, aggiunge, di un servizio che nobilita la persona e ci rende migliori.


 

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