Il presidente Domenico Oliverio: “Il nostro auspicio è quello di interagire il più possibile con le Istituzioni, gli Enti e i Servizi coinvolti per rendere le misure di accoglienza maggiormente efficaci”
Si è costituita il 10 marzo scorso, in occasione del Seminario “Minori stranieri non accompagnati. Tutela, Accoglienza e Reti a supporto”, organizzato da Fondazione Don Calabria per il Sociale E.T.S., nell’ambito del progetto Tutori Never alone, in collaborazione con la Migrantes di Cosenza, Fondazione Città Solidale Onlus, Cidis e Arci territoriale APS di Reggio Calabria, presso l’Auditorium del Centro per la Giustizia Minorile di Catanzaro, l’Associazione Tutori Volontari per la Calabria.
L’Associazione, costituita da Tutori Volontari di minori stranieri non accompagnati, formati e iscritti negli appositi elenchi presso i Tribunali per i minorenni delle due Corti d’appello di Catanzaro e Reggio Calabria, che non ha scopo di lucro e che avrà sede legale presso il Csv Catanzaro – Crotone – Vibo Valentia “Calabria Centro” di Catanzaro (CZ), mira a garantire principalmente il pieno rispetto dei diritti fondamentali dei minori stranieri non accompagnati, rappresentare un nuovo punto di riferimento stabile sul territorio regionale per i tanti minori stranieri soli con particolare attenzione nella delicata fase di passaggio alla maggiore età, rappresentare gli associati nelle sedi istituzionali e non, al fine di vigilare, attuare, concordare e condividere ogni attività utile a garantire superiore interesse dei minori; promuovere la conoscenza delle forme di affido e solidarietà familiare e creare rapporti e sinergie sia tra i tutori volontari della Calabria che, tra tutori volontari e Associazioni affini presenti sul territorio nazionale.
“Tutori Volontari della Calabria” si ispira ai valori di libertà e uguaglianza propri della Costituzione Italiana, della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, con l’intento di perseguire finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, avvalendosi in modo prevalente dell’attività di volontariato dei propri associati.
Il nostro auspicio è quello di interagire il più possibile con le Istituzioni, gli Enti e i Servizi coinvolti per creare buone prassi e rendere le misure di accoglienza maggiormente efficaci
“Il ruolo del Tutore”, sostiene Domenico Oliverio, neo Presidente dell’Associazione chiamato a intervenire in occasione del Seminario, “non può essere monetizzato né quantificato in altri modi; i ragazzi hanno migliorato le nostre vite, allargato i nostri orizzonti socio-culturali e dilatato l’amore che possiamo provare per gli altri. Il minore viene dato in tutela al Tutore Volontario perché questi ne abbia cura, un aspetto cruciale della tutela perché è proprio in questo percorso di cura e tutela, che il Tutore deve assicurarsi che il minore abbia la possibilità di creare il proprio futuro, di essere se stesso e arrivare fin dove vuole e può arrivare. Avevamo bisogno di costituirci in Associazione non solo per i risolvere i tanti problemi burocratici ma perché il nostro auspicio è quello di interagire il più possibile con le Istituzioni, gli Enti e i Servizi coinvolti per creare buone prassi e rendere le misure di accoglienza maggiormente efficaci e adeguate, oltre che per sensibilizzare la cittadinanza e fare in modo che ogni minore straniero solo possa beneficiare del diritto di tutela, promuovendo con convinzione anche l’affido familiare come previsto anche dalla stessa Legge Zampa”.
Un minuto di silenzio per le vittime del naufragio di Cutro
Il seminario “Minori stranieri non accompagnati. Tutela, Accoglienza e Reti a supporto”, introdotto e moderato dall’Avv. Rossana Greco, e patrocinato dall’Ordine degli Assistenti Sociali della Calabria e dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Unical, si è svolto alla presenza dei rappresentati delle Istituzioni, Enti e Servizi territoriali e ha permesso di approfondire il sistema delle Tutela Volontaria in Italia, grazie ai preziosi interventi dei Relatori.
Dopo aver osservato un minuto di silenzio per le vittime del naufragio di Cutro (KR) e successivo intervento di due giovani maggiorenni stranieri soli, quello di Selmen, che ha raccontato il suo viaggio migratorio, sfidando la morte per cambiare la sua vita e che ha trovato nella Comunità di accoglienza e nel Tutore la sua seconda famiglia, e Mhuammad che, pur senza dimenticare il suo passato, ha parlato di speranza, del percorso formativo intrapreso e delle persone che lo sostengono quotidianamente nella costruzione del suo percorso di crescita e autonomia, è stato dato spazio ai saluti istituzionali. “Lo stato e le Autorità Giudiziarie minorili”, ha affermato il Procuratore Capo presso il Tribunale per i Minorenni, dottoressa Maria Alessandra Ruberto, “hanno il precipuo compito di garantire il superiore interesse del minore, lo devono fare per Legge e non solo per buon cuore. Siamo tenuti a garantire soccorso, accoglienza, tutela e integrazione e la Legge Zampa ha finalmente formalizzato quale dev’essere l’intervento di tutti gli attori coinvolti nei percorsi di accoglienza”. Il Vice Presidente dell’ORDAS Calabria, dottor Pasquale Colurcio, che oltre a chiarire il ruolo degli Assistenti Sociali nei percorsi di accoglienza e presa in carico dei minori stranieri non accompagnati, ha sottolineato l’importanza di costruire una stretta collaborazione tra tutti gli attori coinvolti con l’obiettivo di favorire percorsi di crescita adeguati e rispondenti ai bisogni dei ragazzi.
A seguire l’Assessore alla Politiche sociali del Comune di Catanzaro, Dott. Lazzaro e del Vice Prefetto aggiunto della Prefettura di Catanzaro, Dott.ssa Fratto, che ha evidenziato la necessità di misure di tutela immediate ed efficaci a favore dei minori stranieri soli oltre che di costruire di una rete interistituzionale che dia supporto ai Tutori nell’esercizio del “loro compito, tanto difficile, quanto estremamente lodevole”.
Il Garante: “Davanti a queste stragi la politica deve abbassare le bandiere e salvare le persone”
Chiudono i saluti il Direttore di Fondazione don Calabria per il Sociale, Dott.Alessandro Padovani, in collegamento da Verona, e il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Calabria, Dott. Antonio Marziale, che per impegni istituzionali concomitanti non è potuto essere fisicamente presente, ma che ha voluto manifestare la propria vicinanza al progetto e ai Tutori Volontari con un videomessaggio, comunicando il personale impegno di costituire con i membri partner del progetto Tutori Never Alone una Consulta per la Tutela per la Tutela dei minori, in modo da procedere il prima possibile con la pubblicazione del bando per la selezione e formazione di nuovi Tutori Volontari per MSNA.
“Davanti a queste stragi” – continua il Garante – “la politica deve abbassare le bandiere e salvare le persone, certamente l’Europa e le Istituzioni devono strutturarsi meglio, ma noi non lasceremo mai bambini in mezzo al mare”.
Numerosi i contributi dei Relatori, dall’approfondimento dell’iniziativa Never Alone a supporto del sistema di Tutela Volontaria e le sue declinazioni a livello nazionale, finalizzate in primis all’accompagnamento die minori stranieri soli nella delicata fase di passaggio alla maggiore età, a cura della Dott.ssa Viviana Valastro, Project Manager Never Alone, alla costruzione della rete nazionale delle associazioni e gruppi informali di tutori volontari di minori stranieri non accompagnati, nonché all’analisi della funzione educativa-relazionale ed etica-politica del Tutore, trattati dalla Dott.ssa Mariagiovanna Italia – Coordinatrice Ass.ne Tutori in Rete.
Attenzione ai numerosi minori che si allontanano dalle strutture, precludendosi ogni forma di tutela e diventando di fatto degli invisibili
Il Presidente del Tribunale per i Minorenni, Dott.ssa Teresa Chiodo, intervenuta in itinere, nell’esprimere apprezzamento per le finalità del progetto Tutori Never Alone e riconoscere l’importanza e sia della Tutela volontaria che di quella Sociale, promossa dal progetto come nuova forma di accompagnamento per i neomaggiorenni soli, ha posto l’attenzione sui numerosi minori che si allontanano dalle strutture, precludendosi ogni forma di tutela e diventando di fatto degli invisibili, esprimendo molta preoccupazione per il rischio che questi minori corrono di diventare vittime dell’organizzazioni criminali. Un passaggio importante quello relativo all’affido familiare come forma migliore per garantire a questi ragazzi una forma piena di integrazione.
La Tutela Volontaria, viene vista come massima espressione di un principio costituzionale fondamentale, quello della solidarietà, a cui si riferisce anche l’art.2 della nostra costituzione, e come possibilità di rimuovere tutti quegli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza dei minori , dalla professoressa Donatella Loprieno – Vicaria del Cds in Servizio Sociale – UNICAL, intervenuta da remoto, richiamando altresì l’attenzione dei presenti sul nuovo concetto di famiglia, come luogo di amore e gratuità, che in questo caso si costruisce grazie alla relazione tra tutore/tutrice e minore.
La Tutela Volontaria, viene vista come massima espressione di un principio costituzionale fondamentale, quello della solidarietà
È stato presentato il manuale di sopravvivenza per il minore straniero solo (e per il suo tutore), una guida realizzata da Melting Pot ODV in collaborazione con la rete Welcome to Europe e pensata per aiutare il minore che arriva in Italia ad essere cosciente dei propri diritti e consapevole di quale può essere il suo percorso di inclusione nel nostro Paese, a cura del Dott. Pietro Panico, che ha voluto porre all’attenzione sul c.d. Esercito degli invisibili, ovvero di tutti quei minori che diventano invisibili ed irreperibili anche a causa di un sistema di integrazione ed accoglienza italiana, che non riesce di fatto ad intervenire qualitativamente in maniera adeguata e di tutti quei minori che invece non sono riusciti e riescono ad arrivare .
Importante e determinante il ruolo del sistema accoglienza nei processi di gestione e risoluzione del trauma e delle c.d. sofferenze postmigratorie
La riflessione sulla condizione della salute psicologica dei minori e neomaggiorenni stranieri soli, su tutti quei fattori che durante il processo migratorio espongono i minori a gravi sofferenze psicologiche e sulle variabili psicologiche implicate nei loro percorsi di integrazione, è stata offerta dal Dott. Alberto Polito, che ha sottolineato quanto questi traumi non si risolvano con la fine del viaggio, equanto sia importante e determinante il ruolo del sistema accoglienza nei processi di gestione e risoluzione del trauma e delle c.d. sofferenze postmigratorie rispetto alle quali ciascuno di noi ha un peso, tra questi principalmente far vivere al migrante un ambiente deculturalizzante, ovvero che non riconosce le altre culture, la solitudine e l’emarginazione, in quanto, oltre alle difficoltà tipiche della fase evolutiva i minori e giovani stranieri soli si trovano a dover gestire il “conflitto” tra la propria cultura d’origine e quella del nuovo paese di accoglienza, proprio come se fossero sospesi tra due mondi e due culture.
In chiusura il progetto “Allarga lo spazio della tua tenda” illustrato dal Direttore di Migrantes Calabria, Dott. Pino Fabiano, finalizzato a favorire percorsi di autonomia abitativa ed economica di giovani che proprio nella città di Cosenza si sono bene integrati e hanno iniziato a costruire il proprio futuro, potendo contare sul supporto di molti volontari che nel tempo sono diventati mentori e punti di riferimento costanti sul territorio.
Prima della sottoscrizione dell’Atto Costitutivo dell’Associazione Tutori Volontari della Calabria, i saluti e i ringraziamenti della Referente territoriale del progetto e di Fondazione don Calabria, nonché organizzatrice dell’evento, la dott.ssa Rosangela Catizzone, che nel ripercorrere le tappe progettuali e il lavoro svolto, di aggiornamento continuo e supporto con i Tutori Volontari, in collaborazione con le strutture di accoglienza, auspica di poter continuare il “viaggio” intrapreso a supporto della costituenda Associazione al fine di implementare e consolidare il lavoro di rete avviato e continuare a porre al centro di ogni intervento il benessere del minore.
Fonte: CatanzaroInforma