I bambini hanno lanciato un messaggio di pace e di fratellanza, al di là di ogni discriminazione sociale e culturale
Si è conclusa ieri a San Gregorio d’Ippona la manifestazione “Non c’è terra che non sia la mia terra”, indetta in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato. L’iniziativa- organizzata dal Comune mediante il progetto Sai, gestito dalla cooperativa Calabria Futura- ha fatto sì che i bambini si incontrassero in una “terra” che ha rappresentato l’integrazione, posto da cui ripartire per realizzare una comunità aperta e multiculturale.
“Ciò che è stato realizzato a San Gregorio d’Ippona-ha spiegato il sindaco, Pasquale Farfaglia- è l’emblema di una comunità che fa la pace in se stessa, distruggendo gli stereotipi. Con un grande abbraccio e girotondo i bambini hanno mandato un messaggio chiaro a tutti: la pace è possibile solo se l’altro è mio fratello, diverso da me, ma un essere umano, come me. L’altro come vicino della porta accanto che porta con sé un bagaglio culturale che arricchisce il territorio e lo rende fertile perché come nuovo concime da vita ad una nuova forma di convivenza globale, dove non c’è terra che non sia la mia terra e soprattutto dove nessuno ha più bisogno di sentirsi ospite ma parte della comunità”.
All’iniziativa hanno preso parte, oltre al primo cittadino, anche: il presidente della cooperativa Calabria Futura, Giuseppe Disì; l’assessore Teresa Natale; l’assistente sociale Massimo Barbieri; il vicepreside dell’istituto scolastico, Mariagrazia Scrivo; il parroco don Bruno Rizzuto.
Tutti hanno espresso soddisfazione per la sensibilità dimostrata dai bambini nell’accogliere e, a loro volta, lanciare il messaggio di pace e di fratellanza per cui è stata pensata la giornata.
Fonte: Zoom24